SONO CONTENTA….

…quando ho una buona giornata, con il sorriso sulle labbra e niente mi pesa

…quando la fatica si fa sentire, ma l’accetto, mi siedo, mi riposo e mi prendo uno spazio per me, fatto di riposo per poi ripartire

…quando vedo che attorno a me le cose girano

…quando la mia testa non pensa troppo

…quando ho una giornata no, pensando che poi passerà, con i suoi tempi, ma psserà

…quando il criceto che ho in testa continua a girare sulla ruota, togliendo il respiro

…mi accontento e accetto quello che viene

CI SIAMO, CI SONO

Settimana, lunga, complicata, dove un’Amica ha dato voce ad un mio disagio dovuto ad un giorno della settimana che patisco: la domenica.

E’ un giorno di irrequieteza, un giorno che mi deprime, un giorno che fatico a reggere serenamente, un giorno che mi mette a disagio,

Questa cara Amica quando, domenica sera l’ho messa a parte del mio sentire, prima mi ha chiesto perchè e alla fine mi ha confessato che pure la patisce “perchè la domenica dal pomeriggio in poi è di una tristezza imbarazzante”. Brava la mia Amica, hai trovato le parole giuste per farmi capire la mia inqietudine della domenica.

Comunque ci siamo, ci sono, siamo passati attraverso una settimana che non passavamo così in apprensione dal 2012, l’anno del terremoto, una settimana dove per un giorno ci siamo trovati isolati come paese perchè tutte le strade erano chiuse, sia in entrata che in uscita, i fossi ed i canali non avevao retto al grande quantitativo di acqua, è piovuto l’inverosimile, è piovuto violentemente per 48 ore, e continuavano ad arrivare allerte rosse, che non aiutavano per nulla.

E tutto il grigio e tutta l’acqua che cadeva non aiutavano di certo il morale e la mente ad elaborare al meglio la visita oncologica appena passata.

Ma ce l’abbiamo fatta, ci siamo sostenuti, ci hanno sostenuto LaMiaMamma eLaMiaSorella hanno dato il meglio per farci reggere l’urto ricevuto, adesso si tratta solamente di affrontare giorno per giorno il futuro, a piccoli, piccolissimi passi, cercando di arrivare il più lontano possibile.

Ci siamo, ci sono, assieme ci saremo

PIOVE, C’E’ IL SOLE

Certo abbiamo passato tre giorni difficili, faticosi, allarmanti, con il pensiero a quello che poteva succedere, ma che, fortunatamente, ci ha risparmiati, tranne la tanta noia dei giorni in casa perchè era impossibile uscire dalla tanta acqua che scendeva violentemente e dalle raffiche di vento che ribaltavno la qualunque cosa, cominciando dagli ombrelli. Poi, con un temo così da lupi, dove vuoi mai andare, meglio evitare di metterci in auto, meglio non rischiare di trovarci in situazioni di pericolo per noi e di intralcio per chi stava tentando di aiutare chi aveva veramente bisogno in quel momento.

Ma stamattina non abbiamo potuto esimerci dal metterci in macchina, avevamo la visita di controllo de LaMiaMetà, ed era importante, visto l’esito della tac fatta sabato mattina.

Esito non di certo splendido, anzi…si doveva e siamo partiti per tempo, non sapendo in che condizioni avremmo trovato la tangenziale.

Siamo arrivati molto in anticipo, ma la nostra mente aveva fretta e trovarci lì, in anticipo, ci ha un po’ tranquillizzato, abbiamo anche fatto la seconda colazione.

Poi finalmente è arrivato l’orario per salire in reparto, alla visita, all’ambulatorio R, che sta per “tumori Rari” e lì c’era ad aspettarci tutto il top, la nostra solita oncologa di riferimento, con gli occhi radiosi e belli, la Grande Capo e la Dottoressa Bella.

Attimo di smarrimwnto…come mai erano tutte lì? Capisco che al tac non sia stata splendida, ma il gotha dello staff al completo, intimorisce.

Hanno preso il discorso alla larga, sì, c’è stato un peggioramento in una metastasi, ma la seconda è ferma, sì può di certo significare che quella che si è mossa stia lavorando per tentare di scavallare l’antitumorale, ma la seconda è ferma.

Ho capito, la seconda è ferma, ma veniamo al dunque. Non ho fatto in tempo a pensarlo che ci sono arrivate, la situazione è complicata, il chirurgo, visto la brutta posizione in cui si trovano le due metastasi, ha detto chiaro e tondo che ci sono parecchi rischi per operare, e sarebbero rischi importanti per la qualità di vita de LaMiaMetà, in più si andrebbe a rischio di dover sospendere per un bel po’ di tempo il farmaco e non sappiamo come si muoverebbe in quel caso il tumore, insomma, per il momento, i rischi non valgono la candela, ma non preoccupiamoci, abbiamo ancora armi in mano.

Intanto si può rimodulare la terapia attuale, poi cominciare a fare tac ravvicinate, dopo, non dovesse bastare il farmaco attuale, ci sarebbe il farmaco di terza linea, infine….tenetevi forte….TADANNNN…a breve verrà immesso un nuovo farmaco potente, ma con pochi effetti collaterali, quindi per il momento si usano i farmaci che si hanno a disposizione per rendere ancora più lunga la vita a LaMiaMetà.

Stiamo ancora metabolizzando le parole ascoltate, con l’umore che va sù e giù, ponendoci mille domande, dandoci mille e una risposta, guardandoci negli occhi, ricominciando da capo con i “se” e i “ma”, tenendoci per mano, ricominciando a chiederci se abbiamo fatto la scelta giusta o meno, dicendoci che ormai sono 15 anni che quello staff medico ci segue ed hanno sempre risolto al meglio le varie brutte situazioni che si sono presentate.

E allora avanti assieme, con tutti i dubbi che ci vengono e continueranno a venirci.

598

E’ un numero, è una somma.

La somma raggiunta sommando gli anni delle persone riunite attorno ad un magnifico tavolo.

L’occasione rra il compleanno di una zia, l’occasione era la voglia di riunire tutte le zie per festeggiarla.

Un tavolo dove l’affetto e la gioia per un poio d’ore l’hanno fatta da padrone.

Attorno a questo tavolo c’erasno LaMiaMamma, LaMiaSorella, LaMiaMetà, io e tutte le sorelle de LaMiaMamma.

Che bella mattinata, arrivare al bar del cuore e trovarle già tutte lì, arrivare con i fiori appena acquistati per omaggiare la zia che compiva la bellezza di 81 anni.

La zia Bionda, da noi sempre chiamata cvosì perchè è l’unica delle sorelle con i capelli biondi fin dalla nascita.

Abbiamo fatto colazione tutte assdieme,. ridendo, raccontandoci le ultime vicissitudini della vita, ma sempre con il sorriso sulle labbra e facendoci battute a vicenda, un po’ per affetto e un po’ per sdrammatizzare gli eventi che, non sempre alle loro venerande età, sono allegri, ma noi abbiano trovato la maniera di riderci sopra e sostenerci a vicenda.

Che bel numero, che bel tavolo, che bello tutti i miei affetti più cari riuniti.

FRA ALTI E BASSI

 Ci siamo , anzi io ci sono ancora, fra alti e bassi, fra giornate in cui sto benino e giornate in cui il malessere mentale è talmente acuto da risentirne anche fisicsmente, ma vado avanti.

Passo il tempo fra pensare, fra rimproverarmi, a farmi promesse che spesso e volentieri non mantengo, ma vado avanti.

Avanti fra uncinetto, letture, passeggiate e chiacchiere davanti ad un tè o sulla panchina in giardino, con le  amiche.

Di certo l’arrivo di giornate soleggiate aiuta, ma dovrei anche cominciare ad essere più distaccata da determinate situazioni.

Però basta poco per mettermi relativamente in pace, almeno per un paio di giorni o per più tempo: mi basta avere LaMiaMetà al fianco che scherza, mi basta sapere che qualcosa si sta muovendo per provare a risolvere la situazione, che poi ci voglia più o meno tempo, l’importante è che si faccia qualcosa per aiutare la Tata.

Debbo digerire, metabolizzare una situazione, ma ci metto tutta la mia buona volontà

Quando sta bene lei, stiamo bene tutti.

ANTICO AMORE

Alleggerire la mente, alleggerire i pensieri, tentare di distrarre la mente, tentare di ingannare il cricetto che continua a girare sulla ruota.

E ogni tanto, la mente fa un guizzo, si trova una risorsa nascosta da qualche parte, si trova la maniera di fare qualcosa che si conosce bene, che non crei ansia e che aiuti a distrarsi: uncinettare.

E così sono tornata ad un vecchio amore, l’uncinetto a filet, dopo aver per anni fatto coperte granny squar, ho trovato una borsa piena di cotone da uncinetto, avanzi, gomitoli di lavori fatti e disfatti, lì, in un angolo, sembrava dirmi “sono qui, cosa aspetti ad utilizzarmi?”.

Lo ammetto sul momento l’ho guardata con sospetto, poco convinta, mi metteva paura cominciare un lavoro che mi avrebbe impegnata, una tecnica che pensavo fosse troppo difficile per il momento che sto attraversando, una tecnica imparata anni anni fa.

Poi basta avere il coraggio di cominciare, di accettare gli sbagli che inizialmente si fanno, si tratta di andare a scavare nella memoria e trovare vecchi consigli, vecchi schemi, parlarne con chi in questo momwento sta facendo lo stesso lavoro a filet e chiedere consigli, ascoltare e non lasciarsi scoraggiare.

E il gioco è fatto, un vecchio ed antico amore, si è risvegliato, fra me il filet….adesso vado a caccia di schemi da realizzare, che non siano impegnativi più di tanto, ma che mi soddisfino, che siano semplici, ma non più di tanto, che mi aiutino a passare quel momento di ansia, quella botta di panico quando mi sembra di essere sola.

Non mi occorrono grandi progetti, ma progetti a medio termine, in maniera che non mi vengano a noia, che mi permettano di essere soddisfatta di me stessa alla fine del lavoro, progetti che non siano presuntuosi, ma che diano soddisfazione soprattutto a me stessa.

SPIRAGLI

Ogni tanto si aprono spiragli di tranquillità e fanno tanto bene allo spirito, all’umore, al fisico.

Quando si aprono questi piccoli spiragli, non molti, eh, che non vi crediate, tutto diventa leggero, il respiro dventa lento e leggero.

Quando si aprono questi spiragli si incamera tutto il bene, tutta la tranquillità di quei momenti.

Mi accontento di questi piccoli spiragli., per tornare a guardare avanti con occhi meno incupidi.

Quando si aprono questi piccoli spiragli, le ruga profonda in mezzo agli occhi sparisce e la fronte si spiana,come i pensieri che sono dentro, si stendono e il criceto che gira sulla ruota si ferma.

Quando si aprono questi piccoli spiragli le giornate diventano leggere e si sorride un po’ di più.

LA REALTA’

La realtà è questa, il mio continuo scalare vette, il mio continuo preoccuparmi per chi mi sta attorno.

La realtà ora è difficile da accettare, ma debbo imparare ad accettarla, non muore nessuno, debbo farmene una ragione, sta attraversando un momento difficile ed io, che sono la nonna, non ho le armi per imtervenire, io sono la nonna, le decisioni le debbono prendere altri, io sarei troopo coinvolta emotivamente per aiutare, quimndi meglio fare un passo indietro, stare alla finestra, facendo capire che,. in caso di bisogno, io ci sono e ci sarò sempre.

Che fatica!

GALLEGGIARE

Sì, si galleggia, fra onde alte e mare piatto, dipende dai giorni.

Si galleggia a seconda dell’umore di chi in questo momento ci dà da pensare.

A volte la testa rimane fuori dalle onde, a volte si va sotto e sembra di non rIuscire più a ritornare a galla, si sentono i pensieri soffocare ogni razionalità.

Si galleggia, si prova a non chiedere nulla per non creare ansia e non crearsi ansia, ma alla fine il pensiero, i pensieri girano sempre lì attorno, si galleggia sapendo, illudendosi che la tempesta prima o poi finisca, ce lo ripetiamo, ce lo ripetono, che la tempesta non può durare per sempre, ma adesso è faticoso credere in un futuro più tranquillo, in un futuro con qualche spiraglio di sereno.