Certo abbiamo passato tre giorni difficili, faticosi, allarmanti, con il pensiero a quello che poteva succedere, ma che, fortunatamente, ci ha risparmiati, tranne la tanta noia dei giorni in casa perchè era impossibile uscire dalla tanta acqua che scendeva violentemente e dalle raffiche di vento che ribaltavno la qualunque cosa, cominciando dagli ombrelli. Poi, con un temo così da lupi, dove vuoi mai andare, meglio evitare di metterci in auto, meglio non rischiare di trovarci in situazioni di pericolo per noi e di intralcio per chi stava tentando di aiutare chi aveva veramente bisogno in quel momento.
Ma stamattina non abbiamo potuto esimerci dal metterci in macchina, avevamo la visita di controllo de LaMiaMetà, ed era importante, visto l’esito della tac fatta sabato mattina.
Esito non di certo splendido, anzi…si doveva e siamo partiti per tempo, non sapendo in che condizioni avremmo trovato la tangenziale.
Siamo arrivati molto in anticipo, ma la nostra mente aveva fretta e trovarci lì, in anticipo, ci ha un po’ tranquillizzato, abbiamo anche fatto la seconda colazione.
Poi finalmente è arrivato l’orario per salire in reparto, alla visita, all’ambulatorio R, che sta per “tumori Rari” e lì c’era ad aspettarci tutto il top, la nostra solita oncologa di riferimento, con gli occhi radiosi e belli, la Grande Capo e la Dottoressa Bella.
Attimo di smarrimwnto…come mai erano tutte lì? Capisco che al tac non sia stata splendida, ma il gotha dello staff al completo, intimorisce.
Hanno preso il discorso alla larga, sì, c’è stato un peggioramento in una metastasi, ma la seconda è ferma, sì può di certo significare che quella che si è mossa stia lavorando per tentare di scavallare l’antitumorale, ma la seconda è ferma.
Ho capito, la seconda è ferma, ma veniamo al dunque. Non ho fatto in tempo a pensarlo che ci sono arrivate, la situazione è complicata, il chirurgo, visto la brutta posizione in cui si trovano le due metastasi, ha detto chiaro e tondo che ci sono parecchi rischi per operare, e sarebbero rischi importanti per la qualità di vita de LaMiaMetà, in più si andrebbe a rischio di dover sospendere per un bel po’ di tempo il farmaco e non sappiamo come si muoverebbe in quel caso il tumore, insomma, per il momento, i rischi non valgono la candela, ma non preoccupiamoci, abbiamo ancora armi in mano.
Intanto si può rimodulare la terapia attuale, poi cominciare a fare tac ravvicinate, dopo, non dovesse bastare il farmaco attuale, ci sarebbe il farmaco di terza linea, infine….tenetevi forte….TADANNNN…a breve verrà immesso un nuovo farmaco potente, ma con pochi effetti collaterali, quindi per il momento si usano i farmaci che si hanno a disposizione per rendere ancora più lunga la vita a LaMiaMetà.
Stiamo ancora metabolizzando le parole ascoltate, con l’umore che va sù e giù, ponendoci mille domande, dandoci mille e una risposta, guardandoci negli occhi, ricominciando da capo con i “se” e i “ma”, tenendoci per mano, ricominciando a chiederci se abbiamo fatto la scelta giusta o meno, dicendoci che ormai sono 15 anni che quello staff medico ci segue ed hanno sempre risolto al meglio le varie brutte situazioni che si sono presentate.
E allora avanti assieme, con tutti i dubbi che ci vengono e continueranno a venirci.