UNA ATTESA SOSPESA

La seconda ondata sembra sia arrivata e con molta violenza.

Cerchiamo di non pensare al peggio, di non pensare ai mesi passati.

Staimo tentando in tutti i modi, facciamo tutto quello che è possibile per evitare restrizioni maggiori.

Non voglio pensare che, per l’ennesima volta, per rimediare a tanti o troppi errori, si chiudano di nuovo le scuole, che a pagare il prezzo di questa pandemia, siano per l’ennesima volta, i nostri ragazzi, piccoli ,medi e grandi.

Non possono tornare a chiudersi in casa, tagliati fuori da tutti e da tutto quello che è la vita normale di un bambino della scuola materna, o della primaria o delle superiori.

Questi nostri ragazzi che si stanno perdendo il momento più bello della vita,l’adolescenza, con tutte le sue contraddizioni, con le prime simpatie che li porteranno a conoscere il bene, l’affetto e l’amore, momenti che nessuno ridarà loro indietro, e si porteranno dietro questo ennesimo buco nero della loro vita.

Intanto stamattina abbiamo fatto ennesimo giro in ospedale, dove abbiamo ricevuto notizie rassicuranti, ma dove si respira un’aria pesante, di attesa del peggio, di paura, dove anche i medici cercano di metterci in guardia dai mesi a venire, cercando di tranquillizzarci, forse essendo anche loro alla ricerca di parole tranquillzzanti.

 

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