Capitano quelle giornate un po’ così.
Sono quelle giornate in cui vedi tutto grigio, guardi fuori dalla finestra e un senso di smarrimento ti sale dallo stomaco, ti invade e pervade.
un senso di smarrimento che non riesci a controllare, dove la giornata che ti si para davanti sembra pesante e difficile da mandare avanti.
quel senso di vuoto che ti fa vedere tutto nero, tutto diventa pesante e senza senso.
E allora in una giornata così, in bilico fra le lacrime e l’ansia, decidi di buttarti a capofitto in quel luogo della tua mente dove alberga l’ignorantitudine e non fai assolutamente nulla di intelligente per uscire dal pantano, ti metti lì e aspetti, sperando che la tua mente, a lungo andare, si stanchi dell’ignorantitudine in cui, consciamente, ti sei immersa e che hai cercato.
quando questo avviene, e avviene, ti senti sollevata, il senso di smarrimento è ancora lì, latente, in sordina, ma tutto il resto comincia a girare per il verso giusto, hai ritrovato la spinta per andare avanti con il sorriso sulle labbra e nel cuore.
a volte frequentare persone che non sai se ci sono, se ci fanno o se ci marciano fa bene, perchè ti fanno capire che il loro mondo non potrà mai essere il tuo, che anche se a volte ti dici “beati gli ignoranti” , tu non vorresti mai essere come loro.
Meglio un senso di vuoto, un filino di ansia, che il buio perenne all’orizzonte.