E’ arrivata sorridente, ha sorriso, ma lo sguardo era serio e triste, gli occhi non avevano la luce che porta allegria, quella luce che ben conosiamo che, ultimamente, si è persa.
Si è tolta le scarpe poi si è rifugiata sul divano di fianco a LaMiaMetà che l’ha abbracciata.
Mi sono defilata, con la scusa della lavatrice, per lasciargli il tempo di ritrovare la complicità che c’è sempre stata fra di loro.
Complicità ritrovata in pieno, complicità che si è sciolta nelle sue lacrime, che mi hanno fatto tanto male, che mi hanno riempito di tristezza, perchè a 17 anni si deve sorridere, si può piangere , perchè non è vero che a 17 anni non si può piangere, ma un conto è piangere, un conto è singhiozzare disperata.
Ma LaMiaMetà ha il potere di rassicurare e alla fine li ho ritrovati sul divano con hard disk esterno a guardare le foto dell’Egitto e degli States.
La salita sarà ancora lunga.