Premessa: rispetto tutto e tutti, tutti i pensieri, ognuno di noi è libero di pensare e credere quello che vuole, non sono io che debbo giudicare, ma nessuno deve giudicare i miei pensieri e le mie convinzioni.
Facciamo un passo indietro.
Dicembre 2003. Ero in piena cura per un cancro al seno, ero quasi agli sgoccioli delle sedute di chemioterapia, avrei dovuto fare l’ultima il 23 dicembre 2003, praticamente due giorni prima di Natale, già ero ridotta al lumicino e, chi ha passato o è stato vicino ad un malato di cancro in piena chemioterapia, sa di cosa sto parlando, di conseguenza i giorni a venire sarebbero stati pesanti, difficoltosi e non erano il massimo per il periodo. Il giorno prima mi presento all’ospedale per gli esami di routine, che avrebbero detto se i miei valori potevano permettermi di eseguire l’ultima chemio il giorno dopo.
In sala d’asetto mi si avvicina l’oncologo che allora mi stava seguendo e mi chiede se gentilmente posso seguirlo nel suo ambulatorio, ma di stare traquilla che non c’era nulla di allarmante.
In qualsiasi maniera, nonostante le sue parole, gli scenari peggiori mi si sono aperti davanti, in quel momento il mio problema più grosso era “…e come faccio a dire ai miei cari che è stato tutto inutile?”, perchè naturalmete ero sola, come sono sempre stata sola durante tutte le sedute, non volevo nessuno al fianco, almeno finchè ero dentro a quel reparto, la persone care non dovevano vedere tutto il dolore e la sofferenza, dovevano rimanere salde, per sostenermi nei giorni seguenti la chemio.
Torniamo a noi, seguo il medico nel suo ambulatorio, mi siedo, si siede, mi sorride, lo guardo interrogativa:
“Cris, le volevo dire che, visto che mancano due giorni al Natale,e manca solamente una seduta di chemio, i valori al penultimo prelievo erano al limite, se vuole possiamo rimandare la seduta a dopo la Befana, così potrà farsi Natale e Capodanno tranquilla, senza nessun malessere e godersi la famiglia e gli amci”.
Rimasi basita, di stucco, l’idea mi allettava, mi attirava, ma mi misi a pensare, a riflettere. dopo un paio di minuti, durante i quali ci guardavamo a vicenda negli occhi, è arrivata la mia risposta:
“Dottore, la ringrazio per il pensiero, ma se i valori sono a posto, preferisco farla, nonostante la data, perchè così mi tolgo il pensiero, poi diciamocelo onestamente, Natale e Capodanno nesuno li ruba, ci saranno anche il prossimo anno, e li festeggerò degnamente il prossimo anno, andiamo avanti come stabilito, grazie ancora per il pensiero, ci vedimo domttina per l’ultima chemio, arrivederci”
“Cris, sono molto fiera di lei, erano le parole esatte che mi aspettavo da lei. I valori vanno bene, siamo al limite, ma si può fare, a domani”
Sono uscita accompagnata da lui che mi teneva un braccio sulle spalle e mi stava trasmettendo tutto il suo calore e incorggiamento.
Quindi tranquilli, il Natale e il Capodanno non ce lo stanno rubando, ci stanno dando la possibilità di festeggiarlo anche il prossio anno e gli anni a venire.
Buon Natale a tutti.