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TEMPO DI BILANCI

Bilanci che ogni tanto bisogna fare con sè stessi, con il mondo che ci circonda, con la famiglia,ma sopratutto con le nostre frailità e insicurezze.

Nell’ultimo anno ho vissuto in altalena fra alti, bassi e il limbo.

Mi sono barcamenata finchè sono riuscita, per poi sprofondare sempre più vero il fondo, finchè ho afferrato una delle tante mani tese e, lentamente, ho cominciato a risalire, con l’aiuto di tanti e di tutti.

Il bilancio è altalenante, dipende dai giorni, dipende dai paletti che si infilano nella routine quotidiana, dipende da come accolgo questi paletti, ma di una cosa sono ben consapevole: da soli non si va da nessuna parte.

In questo lungo e tortuoso anno ho imparato ad accettare la mia ansia, non dico farmela amca, ma a sopportarla dicendomi, e dicendole, che domani sarà un altro giorno, che andrà meglio dell’oggi.

In questo lungo anmo ho imparato a fare un paso alla volta, uno dietro all’altro, senza impormi nulla, senza pretendere di fare più passi di quelli che riesco a fare senza andare in ansia o in depressione.

In questo lungo anno ho cominciato a pretendere un po’ meno da me, ho imparato ad essre un po’ egoista, mettendo davanti il mio benessre, senza, però, dimenticare chi mi sta vicino tutti i giorni.

in questo lungo anno ho imparato ad essere meno dura con me stessa, e piano piano, dovrò anche imparare ad essere un po’ più indulgente con me, di comportarmi con me, come mi comporto con gli altri.

In questo lungo anno ho imparato ad esternare i miei sentimenti, le mie paure e le mie ansie, non sono ancora al massimo in questo esercizio, ma ci sto lavorando.

Il bilancio di un anno che sarà ancora luno come percorso, come lavoro, ma ci riuscirò, ce la farò, forse non sarò più quella di prima, forse per lennesima volta qualcosa cambierà in meno, ma me lo debbo, lo debbo a tutta la famiglia che mi sta sorreggendo in questo percorso ad ostacoli.

QUANDO TI SENTI…..

…in bilico, sballottata, sulle montagne russe o nella gabbia del criceto.

Ma vai avanti perchè questo non ti piace, non fa parte di te e stringi i denti per fare un passo avanti tutti i giorni.

Ma fai anche dei passi indietro e allora arranchi per recuperare le posizioni perdute.

E tuttii giorni scali la tua montagna e ti complimenti con te stessa, sapendo che il giorno dopo potrebbe essere completamente diverso e precipitare ai piedi di quella montagna appena scalata.

Quando ti senti….

GUARDARE AVANTI

Guardare avanti, al tempo a venire, ai giorni futuri.

Guardare, pensare, tenendo sotto controllo, esercitando la mente a non farsi travolgere dai pensieri, dalle paure e dalle ansie.

Guardare avanti serve per affrontare un giorno dopo l’altro senza sentirsi travolti.

Un passo alla volta, uno sguardo dopo l’altro e si risalirà il fondo.

Guardare avanti per uscire dal tunnel con l’aiuto di tante ersone che sono lì, pronte a tendere una mano per sorreggere.

Guardare avanti per riprendere in mano le giornate.

RICOMINCIARE

Settembre è iniziato da poco più di una settimana.

Settembre è ricominciare, è il secondo capodanno dell’anno.

Settembre ha il sapore di nuovi inizi, di promesse e di propositi per affrontare i mesi a venire, che saranno i mesi dell’autunno, dell’inverno, in attesa della prossima estate, come se la vita fosse concentratata solo durante i due-tre mesi dell’estate.

Settembre è la porta spazio/tempo di Alice.

Questo settembre ha un sapore nuovo, di vita tutta da riprogrammare, con altri ritmi e altri tempi, con LaMiaMetà sempre al fianco a casa, di spazi da condividere con lui, anche in orari che fino ad un paio di mesi fa erano solo miei per buona parte della giornata.

Settembre si ricomincia assieme.

DOMANDE

Non è banale chiederlo.

Non è stupido rispondere sinceramente.

Sono qui.

E sono pronta ad ascoltare, anche i tuoi silenzi”

E’ quasi una domanda d’obbligo in questi tempi, lunghi, sospesi ed incerti.

Ed è sempre più difficile rispondere, per non generare anie in chi decide di porti la domanda.

Ed è sempre più difficile interpretare le risposte.

Anche se di solito viene da rispodere, o ci si sente rispondere, “Bene, sto bene”.

La più grande bugia della storia dell’umanità.

SOGNARE

Senza titolo, con tanti pensieri in testa, con la voglia di fermarsi e riposare, pensare pensieri leggeri.

Stanotte ho sognato Boston, ho capito che lì mi sento in pace e serena.

Il sognare Boston mi ha portato a svegliarmi leggera, sognare Boston mi rilassa.

Ho capito che quando arrivo al limite sognare Boston è la mia ricerca di tranquillità.

Sognare Boston mi rimette in pace, sognare Boston può essere un fine da perseguire, per tornare a Boston, dai cugini americani che hanno il potere di scaldarmi l’anima.

Boston così lontana da qui, da tutto e i viaggi fatti a Boston sono sempre stati esperienze cariche di allegria e serenità.

Sognare Boston potrebbe essere la soluzione alla tristezza di questi giorni, alla fatica di scollinare questi giorni.

Giorni di pesieri cupi, di ansie, di problemi che si sommano e si accavallano li uni agli altri.

Sognare  Boston, i suoi parchi ed i suoi colori.

 

NIENTE

Non ho bisogno di niente, di nulla.

Tranne forse un po’ di silenzio, di tranquillità.

Non chiamo se non ho bisogno, chiamo se la giornata fatica ad ingranare.

Mi basta sapere che c’è sempre qualcuno, da qualche parte, pronto ad ascoltarmi in un momento di sbandamento.

Che può essere chiunque, da LaMiasorella ad un’amica, vicina o lontana.

So che posso contare su un ampio giro di persone che capiranno sempre qualsiasi parola o concetto io esprima, persone sparse ai quattro angoli d’Italia, ma persone che saranno sempre pronte.

Ma alla fine fra una telefonata parlando di bimbe, una telefonata con l’amica che ne sa, una con l’amica che mi ha sempre ascoltata, due chiacchiere con l’amica che ha esperienza, il commento dell’amica-gemella separata in culla, un sms dell’amica dolce e dell’amico di Roma e tutti i commenti degli amici virtuali, la giornata è più serena.

E così passa il tempo, sospeso fra alti e bassi, in attesa e in ascolto.

CALMA SERENITA’ E MANTELLI

Una mattinata fitta di impegni, di quegli impegni che  sbrighi sbuffando.

Meccanico, banca , bollo moto, posta.

Ma alla fine ti concedi una sosta al bar.

Un tè e la brioche, quella ai cereali, quella con i semini di sesamo esterni, che ti piace tanto, un tavolo d’angolo e dalla borsa esce il libro.

E, mentre smangiucchi per fartela durare il più a lungo possibile, riprendi la lettura da dove l’avevi interrotta stamattina all’alba, riesci ad isolarti da tutto quello che ti circonda, sollevi gli occhi solamente per sorridere e ringraziare la ragazza che, in silenzio, appoggia la teiera e la tazza sul tavolo, in silenzio per non disturbarti.

Chi entra si avvicina a te in silenzio,  batte un attimo sulla spalla per salutarti e poi si allontana, sorridendoti per lasciarti leggere, ti si legge negli occhi la voglia di continuare a leggere, a pregustare questi attimi di totale abbandono ai pensieri e alle ansie  di questi giorni.

E alla fine, dopo un tempo immemorabile, chiudi il libro, ti guardi attorno, sorridi all’Uomo Sorridente, che ha capito la tua voglia di non essere disturbata, che anche lui è come te, si isola davanti al giornale e non partecipa alla caciara che lo circonda, di chi parla di calcio o di politica, rimetti il libro nella borsa e più leggera di come eri uscita all’alba, ti incammini per tornare a casa, a passo leggero, sotto il mantello della tranquillità, che hai magicamente indossato alla chiusura del libro.

HO FATTO UN GIRO……..

……..dentro al mio armadio.
Ne sono uscita più leggera, soddisfatta e ricaricata.
Anche lui adesso è più leggero.
Inutile tenere lì pantaloni, camichette o gonne nella speranza di riuscire a tornarci dentro, ormai…non ci sono riuscita dopo 8 anni, vuoi mai che ci riesca adesso che la menopausa naturale mi sta modificando il punto vita?
E allora, via, via tutte quelle cose inutili che rimanevano lì a ricordarmi i bei tempi della pancia piatta e del punto vita in evidenza.
Bei tempi che non torneranno più, bei tempi soppiantati da altri bei tempi, presente e futuri.
Il tempo passa, passano i bei tempi, ma l’armadio resta lì pronto ad accogliere altri capi che faranno da corollario ai bei tempi che arriveranno.

Avevo in mente un posto sulle sale d'aspetto dei medici in questo periodo.
Sale dove la conversazione è incentrata sul caldo, presente, passato e futuro.
Una vampata improvvisa mi assale, con aria indifferente uso la cartolina-segnalibro per farmi aria.
Per incoraggiarmi una vecchina, chiamandomi signorina, mi dice che queto è ancora niente rispetto a quello che mi aspetterà quando andrò in menopausa.
Continuo a far finta di nulla, continuo a farmi aria, boccheggio, le faccio un sorriso tirato e continuo a leggere.
Spero di evitare in futuro la stagione delle grandi nebbie, la stagione delgrande freddo, la stagione della neve, la stagione dell'influenza, la stagione del……

La tag vacanze 2011 completa.