Bilanci che ogni tanto bisogna fare con sè stessi, con il mondo che ci circonda, con la famiglia,ma sopratutto con le nostre frailità e insicurezze.
Nell’ultimo anno ho vissuto in altalena fra alti, bassi e il limbo.
Mi sono barcamenata finchè sono riuscita, per poi sprofondare sempre più vero il fondo, finchè ho afferrato una delle tante mani tese e, lentamente, ho cominciato a risalire, con l’aiuto di tanti e di tutti.
Il bilancio è altalenante, dipende dai giorni, dipende dai paletti che si infilano nella routine quotidiana, dipende da come accolgo questi paletti, ma di una cosa sono ben consapevole: da soli non si va da nessuna parte.
In questo lungo e tortuoso anno ho imparato ad accettare la mia ansia, non dico farmela amca, ma a sopportarla dicendomi, e dicendole, che domani sarà un altro giorno, che andrà meglio dell’oggi.
In questo lungo anmo ho imparato a fare un paso alla volta, uno dietro all’altro, senza impormi nulla, senza pretendere di fare più passi di quelli che riesco a fare senza andare in ansia o in depressione.
In questo lungo anno ho cominciato a pretendere un po’ meno da me, ho imparato ad essre un po’ egoista, mettendo davanti il mio benessre, senza, però, dimenticare chi mi sta vicino tutti i giorni.
in questo lungo anno ho imparato ad essere meno dura con me stessa, e piano piano, dovrò anche imparare ad essere un po’ più indulgente con me, di comportarmi con me, come mi comporto con gli altri.
In questo lungo anno ho imparato ad esternare i miei sentimenti, le mie paure e le mie ansie, non sono ancora al massimo in questo esercizio, ma ci sto lavorando.
Il bilancio di un anno che sarà ancora luno come percorso, come lavoro, ma ci riuscirò, ce la farò, forse non sarò più quella di prima, forse per lennesima volta qualcosa cambierà in meno, ma me lo debbo, lo debbo a tutta la famiglia che mi sta sorreggendo in questo percorso ad ostacoli.