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AUGURI GIOIA

Compleanno importante, come sei importante tu per noi.

Nonostante tu sia nata in un giorno buio e piovoso, hai sempre portato gioia e sorrisi.

Compleanno importante che ti auguro di passare in serenità, perchè la serenità è quel valore in più che avrei sempre voluto donarti, la serenità è quell’ emozione che rende la vita migliore e luminosa, come tu hai sempre fatto.

Ho sempre saputo che su di te potevo contare e, questa consapevolezza, mi ha spinta a tentare di darti sempre il meglio, avrei voluto fare di più, ma quel poco che ti ho donato, l’ho fatto con tanto amore, con tutto l’amore che ti sei sempre meritata.

Auguri di buon compleanno a LaFiglia

LA NOSTALGIA

E’ quella che mi prende guardando un film.

La nostalgia, la malinconia quando vedo che si abbracciano, che stanno vicini, che si stringono gli uni ali altri per incoraggiarsi.

La nostalgia di un abbraccio a LaMiaMamma, la voglia di abbracciare e strfaugnare la Tata, la mancanza di un abbraccio a LaFilia, il magon che mi viene quando avrei bisogno di un abbraccio caloroso de LaFiglia.

La nstalgia, la malinconia di tutte quelle azioni che prima erano scontate ed ora ancano, mancano come l’aria, perchè fcevsno parte del nostro vivere, del nostro consolarci e consolare.

Quanti abbracci ci sono stati tolti?

ANNI FA

Tanti o pochi, ma per me sarai sempre qual fagottino.

Amche allora pioveva e tirava un forte vento.

Ma nulla importava più, la fatica, la paura, i lunghi mesi faticosi costellati di malanni e fatiche che mi portarono ad un ricovero di alcune settimane ad un mese dalla tua nascita.

Ance allora pioveva e tirava un forte vento, ma tu arrivasti con il buio.

Ma dopo tanto penare arrivasti tu e tutte le pene, le paure e le fatiche sparirono.

Buon Compleanno a LaFiglia.

 

-14

Mancano 14 giorni alla fine di questo anno orribile.

Un anno che non ci ha risparmiato niente, anzi, quando ha potuto, ci ha messo tanti carichi da 11.

E oggi, dopo l’ennesima mattinata passata in ospedale, questa volta accompagnado LaFiglia, spero che per gli ultimi 14 giorni si dia una calmata.

Finalmente, dopo un anno di visite, controvisite, esami e parole di incoraggiamento, siamo arrivati alla fine dell’odissea ciste, ma l’ultima parola ce la darà istologico, però dobbimo essere positivi, dobbiamo pensare che, questo anno orribile, non abbia più nulla in serbo per noi.

Mi sento stanca, svuotata, sfinita, senza più forze ed energie.

PIANO PIANO

Piano piano, lentamente, ma non tanto, un anno è passato.

E così il 17 dicembre 2019 è arrivato.

Sembava tanto lontano, un anno fa, un anno fa era lontano, ma inesorabilmente ci siamo arrivati.

e così martedì prossimo La Figlia toglie quella ciste fastidiosa al seno, è una ciste, me lo ripeto in contiuazione, non c’è nulla di allarmante, ma ogni tanto lo sconforto prende il sopravvento.

Se in queto lungo percorso non fossimo state accomagnate da persone delle quali ci fidiamo ciecamente, non so se saremmo arrivate a questo punto con questo distacco.

Distacco, ci vuole distacco, ci vuole un minimo di ottimismo.

Ed anche un pizzco di incoscienza.

EQUILIBRIO INFRANTO

Era tutto troppo bello.

La Tata che si stava divertendo a Londra, le foto che invia erano il ritratto di ragazzini che si stavano divertendo facendo una esperienza fantastica, per lei il secondo anno, quindi affrontata con più consapevolezza, più leggerezza, ma anche più impegno per conoscere persone nuove, persone di nazionalità diverse che la stavano arricchendo.

E noi qui tutti felici, ormai rodati nel nostro tran tran quotidiano, con un impegno che aspettavo e che mi mancava: verso le 16 andare alla stazione del paese a prendere LaFiglia di ritorno dal lavoro.

10 minuti tutti nostri, a chiacchierare, a raccontarci i fatti della giornata, ad informarci l’una dell’altra, sostenendoci a vicenda.

tutto troppo bello, troppo perfetto.

Sabato mattins ore 9: “Ciao mamma,  buongiorno, mettiti seduta che ti debbo dire una cosa”

Il tono era normale, ma il sangue nelle vene mi si è ghiacciato lo stesso.

“Mamma, ieri sera ero fuori con la Cocca (la cana), sono caduta e mi sono rotta il malleolo”.

Si è fermto tutto, lo sconforto mi ha preso lo stomaco, la testa si è vuotata, quando mi sono ripresa ho tirato giù 10 calendari di santi.

Non riusciamo a trovare pace, non riusciamo a rialzare un attimo la testa, non ne va dritta una.

Equilibrio precario ed instabile, con qualcosa in agguato sempre pronto a mettere i bastoni fra le ruote

TEMPO FA

Era una giornata grigia e piovosa.

Ma verso sera si illuminò tutta.

Verso sera tutto il dolore, la paura e la fatica sparirono.

Eri arrivata, con tutta la tua forza e la voglia di farti largo nel mondo.

Tanti anni sono passati, abbiamo riso e pianto assieme, siamo cresciuti tutti, amandoci ma anche detestandoci, litigando e facendo pace, ma sempre assieme, vicini , uniti.

Gli anni sono passati, sono sparite le inconmprensioni, ci siamo accettati tutti per quello che siamo.

Tu sei cresciuta, ma anche io sono cresciuta, ho capito che tu non sei me, che sei una persona diversa.

E questa tua diversità è stata la mia fortuna, perchè ti ho sempre avuta al fianco, pronta a sostenermi.

Buon compleanno e ricorda che si vive solo il tempo in cui si ama.

1976

Io ti faccio gli augurio, ma tu a quest’ora non sei ancora nata.

Oggi c’è il sole, ma allora era una brutta giornata piovosa, uggiosa, la tipica giornata invernale.

Ma il sole lo portasti tu allora, precisamente alle 20,40 al Sant’Orsola di Bologna 40 anni fa nascevi tu, tu che avresti cambiato per sempre la mia vita, la nostra ita.

Oggi LaFiglia compie 40 anni, un compleanno importante, da vivere serenamente e circondata da tutto l’affetto che si merita.

Auguri Figlia, tanti, di cuore e sinceri

 

 

IL SOLE

Oggi, dopo una settimana di nebbia e grigio, è spuntato il sole.

Un bel sole di novembre, caldo e non invasivo, quasi dolce.

Un sole che ha aiutato a portare i passi, fattisi di nuovo leggeri, fuori casa.

Il sole che mi ha dato la forza di tentare a portare fuori di casa un’amica in difficoltà.

Il sole che ha aggiustato il tiro sulla profonda tristezza che provo quando penso a mia figlia, al dolore che ho provato la settimana scorsa quando l’ho vista stanca e stremata da una situazione lavorativa, in questo momento, un po’ pesante.

Questa figlia a cui vorrei regalare la serenità che la possa sostenere sempre nell’educazione della Tata.

Questa figlia che si dà sempre da fare per tutto e per tutti, questa figlia che vorrei sempre difendere dalle paure e dai problemi del mondo, questa figlia per la quale vorrei un po’ di calma e tranquillità.

Questa figlia che si merita solo cose belle, sorrisi, serenità e tranquillità

 

 

 

DUE FINESTRE

Non mi svegliate per favore.

E quasi alla fine di questa avventura ho trovato l’Angolo Perfetto.

2 poltroncine e 2 due divanetti in un corridoio di passaggio, ma con le finestre dalle quali entra la luce naturale.

Non importa se sole o nuvole, ma è luce naturale.

Un toccasana per l’umore.

Due finestre abbastanza grandi, una di fronte all’altra, dalle quali si può rimirare la punta degli alberi, due splendide magnolie.

Due finestre che fanno la differenza, che mi permottono di leggere serenamente e pensare, sempre serenamente, a mia figlia.