Ho letto il libro di Anna. Me lo sono letto lentamente, non riuscivo ad andare più veloce.
E’ stato un risentire la voce al mio fianco.
Cominciai a seguire il suo blog silenziosamente nel 2009, entravo, leggevo, riflettevo, non commentavo, prendevo le misure, la annusavo, cercando di capire se poteva essere nelle mie corde.
Poi finalmente cominciai a rispodenre e lei ricambiava, leggeva, rifletteva, a volte commentav, a volte speiva mail in risposta, dicendo che non se la sentiva di pubblicare il suo commento. Mi predneva le misure, mi annusava, cercava di capire se potevo essere nelle sue corde.
Ed eravamo speculari l’una all’altra, lei sempre posata e riflessiva,io sempre un po’ caciarona, ma quando mi tendeva la mano per fare ciciara, non mi sottraevo, come quando la tendevo io a lei.
Poi finalmente nel 2010 siamo passate dal virtuale al reale, e ci siamo piaciute, ci siamo capite.
E così siamo andate avanti, sostenendoci a vicenda, facendo pazzie anche assieme (vedi il matrimonio di Anna Lisa), fino alla fine, fino al giorno della sua morte.
A quel punto mi rilessi tutto il suo blog, dall’inizio alla fine, commenti compresi, cercando di sentirmi meno sola, cercando di rievocare la sua voce, con il suo accento, che mi piaceva tanto e mi faceva sempre ridere.
E dal 17 aprile in poi il suo blog è diventato un libro, e l’ho riletto, tutto da cima a fondo e ho ccapito la grande diffenrenza.
A suo tempo, con il blog, avevo sempre avuto il tempo, di “digerire” i suoi post, il suo dolore e la sua allegria nonostante tutto, il libro, invece, questo scampo, non te lo lascia, è tutto lì, di seguito, via una pagina, avanti un’altra e non hai il tempo di metabolizzare, e ti rendi conto che un momento piangi copiosamente, ma poi il momento dopo ridi a crepapelle.
E questa è la magia di Wide