Del repulisti, del riordino.
Ho buttato scatole di scarpe vuote, scarpe con tacchi e punte improponibili.
Scarpe che stazionavano lì, a prendere posto, scarpe che non avevo il coraggio di buttare, con sempre una vocina in sottofondo: "E se poi…?.
E se poi cosa? In alcune mancavano i lacci, alcune erano talmente consumate che erano ormai sfondate, alcune addirittura nelle pieghe erano rotte, quindi….via, via tutto, bando ai sentimentalismi, si fa pulizia nella scarpiera, così, almeno, se decido di comperare un paio di scarpe nuove non mi sento in colpa.
Ho buttato le scarpe che indossavo il giorno della visita chirurgica di 8 anni fa.
Scarpe che mi hanno seguita in tutte le tappe importanti di 8 anni fa.
Ma che ormai erano distrutte e importabili, quindi…via nella spazzatura, non aveva più nessun senso tenerle, ormai non funzionavano più da porta-fortuna, il loro posto è stato preso da altri oggetti.
E poi non vorrei più nulla attorno che mi ricordi questo periodo di 8 anni fa, i ricordi sono dentro di me, indelebili al passare del tempo.
E 8 anni fa in questi giorni avevo già affrontato il primo intervento, aspettavo l'esito istologico, con ancora tanta speranza di cavarmela a buon mercato, stavo cercando di metabolizzare quello che era successo, quello che sarebbe successo in futuro e come stava cambiando la mia vita, sempre che avessi avuto un futuro immediato e lungo.
Sì, perchè 8 anni fa, non riuscivo a fare nessun progetto per il futuro, la mia vita veniva scandita da tempi di attesa nel giro di un mese, il mio futuro andava da lì ad un mese, senza sapere cosa sarebbe successo dopo.
Intanto 8 anni pieni e intensi sono passati, e in queti 8 anni i progetti hanno avuto cadenze sempre più lunghe, adesso guardo a progetti di là a venire negli anni.