Un suono, una voce, una immagine, un niente e la mente torna lì, al pensiero per la Tata.
Non ci penso, sto facendo qualcosa d’altro, la mia mente è concentrata su altro, quando basta un nonnulla per riprecipitare nei pensieri più neri, per ricominciare a tormentarsi con mille ipotesi che la mia mente fabbrica a ritmo serrato,
Poi alla fine, tutte quelle ipotesi, idee, pensieri, si rivelano false, perchè quando la vediamo è tranquilla e serena, ma sotto sotto sappiamo che è un attimo, un momento perchè anche lei venga sopraffatta dai pensieri neri e dalle emozioni travolgenti.
A quel punto scrivo, leggo, esco, mi creo un diversivo fuori di casa, le mura a volte sembra mi vogliano soffocare, mi opprimono, basta poco per ritornare a bolla una passeggiata, una panchina in uno dei tanti parchi e leggere, anche solo dieci minuti e tutto rientra.
Che fatica, e sarà lunga, per lei e per noi.