DEBBO SMETTERE

Debbo imparare, debbo smettere di chiedere.

Me lo sono riproposto già un’infinità di volte, senza mai riuscirci, non chiedo per un paio di giorni, poi alla fine ci ricasco.

Ma questa volta debbo tenere duro, ne va della mia tranquillità e serenità.

Non è menefrehismo il mio, ma proprio non ce la faccio più a reggere le risposte, che, immancabilmente, mi creano ansia e mi fanno stare male,perchè mi metto nei panni di tutti, cercando di immaginare come si sentono tutti gli interpreti della situazione del momento.

Debbo smettere, debbo imparare a proteggermi, altrimenti non ne vengo più fuori.

LE DIFFICOLTA’

Già è un percorso lungo diffcile ed in salita.

Un percorso che però, ogni tanto, ti regala dei giorni sereni, normali e dove senti ridere.

tutto questo mi può andare bene, ma che dall’esterno ci sia qualcuno che, per puro egoismo e problemi suoi, cali l’asso di briscola no, questo mi fa andare in bestia.

Non puoi considerare amica una persona che ti impone di non vedere un’altra persona, a cui tieni, perchè questa persona non le piace.

non pui imporre una decisione tale a chi è già fraile per conto suo, e non può farsi carico dei tuoi probleni di gelosia e ti senti messa da parte-

se ti senti messa da parte chiediti il perchè, tanto più che la Tata, non ti a mai imposto di non vedere persone che a lei non piacciono e che sono tue amiche.

A questo punto, la tua non è amicizia, è opportunismo, a questo punto meglio perderti che trovarti.

Resta il fatto che sei riuscita a rovinare tre giorni che erano tracorsi in serenità.

La mela non cade ma molto lontano dall’albero.

HO IMPARATO

A non impormi, a rispettare anche le volontà altrui.

Penso di aver fatto un piccolo passo avanti.

Ho imparato che la Tata prende decisioni con la sua testa,giuste o sbagliate che siano, ho imparato a rispettarle, a non fare pressione.

Mi sono fatta una ragione, ho capito, finalmente, che non è più la piccolina che aveva bisogno.

Ho imparato che anche lei deve imparare a gestirsi

Ho imparato che le sue idee e decisioni, anche se io non le capisco, vanno rispettate.

Ho imparato che, per aiutarla a crescere, debbo stare nelle retrovie, farla muovere come vuole lei, rimanendo indietro, ma sempre pronta ad intervenire nel caso chieda aiuto o consiglio.

Ho imparato che i tempi sono cambiati, che quello che per me alla sua età era un peso, per lei e per tutti i ragazzi della loro generazione, è diverso.

Ho imparato che non è facendole da balia, che essere sempre lì a risparmiarle le fatiche e gli incovenienti, non l’aiuto a crescere, anzi….

Ho capito cxhe anche lei, come me, deve imparare dai suoi errori, che anche lei, come me, per crescere, deve sbattere la faccia contro al muro.

ALLA RICERCA

Di un po’ di tranquillità, di pace e tentare di non mettersi troppo nei panni degli altri.

Ho sempre quella vocina dentro che mi chiede “tu come ti sentiresti nei suoi panni, in questa situazione?” e visto che la risposta è sempre la stessa, ci starei male, non riesco a tenere un comportamento regolare.

L’istinto, il cuore, mi dicono “comprendi, aiuta, tendi una mano, non chudere tutte le vie”, ma il cervello dice “hai sempre teso una mano”, “hai dato mille possibilità di riscatto” “adesso basta, la tua parte l’hai fatta,adesso tocca agli altri”

Ma non riesco, mi macero in mille dubbi, in mille domande, un momento tendo la mano, il momento dopo divento dura e fredda.

E’ una situazione che non mi fa stare bene, non mi piace, forse perchè non è nel mio carattere, ma debbo tenere duro,.

A questo punto debbo tenere il punto “questo è l’ultimo treno”, ne va della mia tranquillità, della tranquillità di chi mi sta accanto, ne va della tranquillità della Tata.

L’ho ben vista a pranzo il giorno di Pasqua, non ha voluto nessun contatto da sola, si è rapportata sempre e solo quando c’eravamo noi, ha rifiutato passaggi in auto,per non rimanere sola, ha avuto dei momenti di stress e ansia a tavola, mente la sera quando eravamo solo noi, è stata tranquilla e serena,. sorridente, allegra.

Mi sento in mezzo, mi sento tirata in causa e non so se è un bene.

Me parlerò con chi mi tiene per mano e con l’Amica dalla Erre Rotolante.

QUANDO VEDO….

….il colle di san Luca, con il profilo della basilica, sorrido, perchè sono a casa, sono vicino a casa, sto tornado a casa.

…il monte Antelao o il Tudaio, con le loro vette ben delineate, sorrido, perchè sono nel posto del cuore, sto andando nel posto del cuore.

…. il lago di Misurina, sorrido, sono el luogo dove trovo la pace, dove mi sento a casa.

….. gli Spalti di Toro, sorrido sono in pasticceria sono nel posto dove volio stre in vacanza , dove i pe ieri si fanno leggeri

….. vedo i cartelli stradali bilingue, in italiano e in tedesco, sorrido, perchè rivivo l’infanzia in quei luoghi, perchè respiro leggera e le spalle sembra si alleggeriscano.

……quando vedo, dall’autostrada, il profilo del monte Titano, il profilo di San Marino, sorrido, perchè sto andando dalla Tata, perchè fra poco vedrò la Tata e mi fa stare bene.

Guardare, vedere dei profili amici, fa sorridere.

E ADESSO……

… dobbiamo rimboccarci le maniche e ricostruire.

Adesso è arrivata l’ora di rimediare alle mancanze sia nostre che di ch ha creato tutta la situazione.

Adesso è l’ora della FAMIGLIA.

Adesso dobbiamo fare quadrato e sostenere, far recuperare fiducia e stima.

Adesso dobbianmo tutti metterci al servizio di chi ha bisogno, in primis di chi per anni ha subito una situazione che ha sempre taciuto per non far preoccupare chi avrebbe potuto e dovuto aiutare.

Adesso che sappiamo possiamo, dobbiamo smettere di roderci e mettere in pratica l’affetto, l’amore per questa ragazza che ci ha sempre dato tanto, senza mai chiedere nulla in cambio,se non giochi, affetto, risate e serenità, la serenità che a questa età tutti dovrebbero avere, per affrontare il futuro e le salite della vita con maggior sicurezza e fiducia.

I MOMENTI DIFFICILI

Ci sono e sono faticosi

I carichi sulle spalle cominciano a farsi sentire, come gli anni che passano.

Riflettevo sull’oggi e sulla stessa situazione di depressione di 17 anni fa.

Ci sono delle notevoli differenze, molto grandi e importanti.

Dieci anni fa quando conclusi ill percorso psicoterapeutico eravamo solo all’inizio del percorso cancro de LaMiaMetà, non sapevo ancora cosa ci sarebbe aspettano negli anni a venire.

Gli interventi chirurgici, le recidive, il continuo fiato sospeso a ogni tac,gli ulteriori pensieri che si sarebbero aggiunti con la Tata e LaMiaMamma che con il passare degli anni avrebbe richiesto sempre più attenzioni.

In 17 anni il carico è aumentato. come sono aumentati i miei anni e la fatica per riprendersi, per rialzarsi si fa sentire e si fa sempre più difficile.

Ma si va avanti.

Ho avuto un attacco di panico due notti fa, sono ancora un po’ scombussolata. affaticata per la ripresa, impaurita, ma anche questa volta con l’aiuto di chi mi segue da tanti anni e da chi mi tiene per mano, riuscirò a suerare la paura.

E scriverne fa bene, aiuta a mettere in fila paure e fa sentire capiti da chi passa e legge, aiuta a focalizzare, aiuta e mettere fuori una paura e, una volta messa nero su bianco, fa meno paura, perchè si riesce a dare voce ad un pensiero che rode, che vuole predominare, quando invece si deve buttare via, scavallarlo, anche se lui non vuole essere messo in secondo piano.

LA FORTUNA

In mezzo a tanti pensieri e problemi c’è anche una fortuna: la fortuna di avere Amici che sostengono.

La fortuna di fare sempre nuove conoscenze, tramite altri Amici, di persone affini, persone che aiutano, persone che fin da subito sono accoglienti e rassicuranti

La ritengo una fortuna, un immenso piacere che la vita mi ha riservato, fare quegli incontri che ti permettono di sorridere e di rasserenare gli occhi, gi incontri che alleggeriscono le spalle e per alcuni giorni ti senti bene, vai oltre e sorridi.

La gioia di avere sempre attoprno persone, anche se lontane, ma che ci sono sempre, poersone con le quali viene anturale ridere, pewrsone alle quali è un piacere fare una cortesia.

Le belle persone esistono ancora

UN PASSO INDIETRO

E’ giunta l’ora di fare un passo indietro.

E’ giunta l’ora di lasciare andare.

E’ giunta l’ora che io faccia la nonna, che smetta di fare la madre per la Tata, perchè la Tata una mamma ce l’ha, e che mamma, una Signora Mamma.

E’ ora che io mi renda conto he la Tata ormai è maggiorenne, sta diventando una donna che è alla ricerca del suo posto nel mondo, che non è più la piccolina che scorazzavo avanti e indietro per i parchi, che portavo al mare e con la quale ho passato tante, tantissime ore divertenti e serene.

E’ ora che io tagli il cordone ombelicale e la lasci andare, sapendo che noi per lei ci saremo sempre.

E’ ora che lasci gestire tutta la faccenda a sua mamma, è ora che io smetta di pensare, di tentare di risolvere problemi che non mi competono.

Moi ci siamo, se avranno bisogno, noi ci saremo a fare da sponda, ad aiutyare, a sostenere.

E’ ora di andare, per salvaguardare loro e il mio equilibrio fisico e mentale.

E’ giunta l’ora di accettare che si è chiusa un’era

UN TITOLO

Un titolo di un film, che sblocca il ricordo di una frase letta a suo tempo nel libro dal quale è tratto il film.

una frase che mi riporta a più di vent’anni fa, ad un paio di mesi prima che morisse mio padre

stqvo appunto leggendo quel libro, e quando mio padre morì, mi tornò alla mente quella frase che feci mia, in quel momento dovevo sbrigare il più in fretta possibile le pratiche burocratiche, ma poi mi sarei presa una settimana per piangere la sua morte, come si meritava e come lo volevo piangere io, piangendo sfoga fo tutto il mio dolore e la mia rabbia.

Naturalmente non successe e, quel non aver dato sfogo al mio dolore, me lo porto ancora dietro.

e questa sera guardando “il rapporto Pelican” mi si è sbloccato il ricordo, anche se nel film la frase non viene mai pronunciata.

i giri strani della vita