Archivio mensile:dicembre 2016

EHI TU

Sì, proprio tu, che stai ancora dormendo.

Dico  te, proprio a te, che oggi compi gli anni e, che, anzichè star qui a prendere gli auguri, dormi.

Ma io proseguo per la mia strada, proseguo a farti gli auguri, perchè una persona speciale come te si merita tutti gli auguri più cari del mondo.

E allora….che auguri siano, tanti , calorosi, affettuosi per tutti i giorni che mi passi accanto, facendomi ridere e facendomi arrabbiare, ma in questo giormo speciale non bisogna pensare alle arrabbiature, ma dobbiamo pensare a farti gli auguri, a farti ridere e a farti sentire speciale, a te che sei speciale tutti i giorni.

Auguri Ferrari

27 DICEMBRE

Una giornata indimenticabile, che ha fatto da giusto coronamento ad altre giornate indimenticabili.

Giornate speciali passate con gli affetti più cari, con LaMiaMamma, la Tata, LaFiglia, le zie e gli amici.

Una giornata di primavera passata a Milano con Rosie, il suo consorte e la Mamma del suo consorte.

una calda giornata di fine dicembre, ma con temperature da aprile.

una calda giornata passata con amici, che hanno scaldato il cuore, riempito gli occhi di tanta bellezza e lo spirito di tante risate.

Chi mai avrebbe pensato che da una frase buttata lì nemmeno una settimana fa, sarebbe poi scaturito un ennesimo incontro?

D’altronde si sa, le cose non programmate, le cose buttate lì così, tanto per parlare, alla fine si rivelano esser le meglio riuscite.

La sorpesa più sorpresa, però, è avvenuta nel pomeriggio.

Ci era stato annunciato un ospite a sorpesa, ma mai avrei pensato di trovarmi fra le braccia di 4P e il suo consorte.

I due nuovi amici hanno una carica di simpatia e allegria che contagia chiunque, una voglia di far ridere e rendere allegre le ore che non li eguaglia nessuno.

Per fortuna  mi trovavo in una città dove non ho rischiato di incontrare persone che mi conoscono in maniera molto diversa, io ho una reputazione da difendere e quello che ho fatto ieri, non combacia con l’immagine che qualche persona ha di me, anche se dubito fortemente che qualcuno possa avere un’idea diversa di me, al peggio del mio meglio non c’è mai fine.

Mi sono divertita, ho fatto il pieno di risate, di felicità e serenità

TANTI AUGURI A TE

Tanti auguri a te MiaSorella.

quest’anno è un compleanno di mezzo, uno spartiacque, non sono più 50, ma i 60 sono ancora lontani.

è il numero in cui tiri le somme, ma io so che per te le somme sono difficili.

sono gli anni in cui prendi coscienza del tempo che è passato, anche se ai miei occhi sei sempre LaMiaSorella piccola.

Ti auguro di passare altrettanti anni sereni e felici, che ti possa essere resa tutta la gioia e la felicità che ti meriti.

ti auguro serenità, perchè è di quella che hai bisogno, serenità, tranquillità per poter finalmente tirare un sospiro di sollievo, per poter finalmente cominciare a respirare liberamente, senza temere quello che può esserci dietro l’angolo.

ieri sera al telefono mi dicevi che oggi avevi intenzione di passare un paio d’ore dentro alla cartoleria di Bolzano su due piani, un paradiso per te. Ed io ti auguro ti riuscire a passare quel tempo che ti sei  prefissata in beatitudine dentro a quel negozio che ti riempie di gioia.

auguri LaMiaSorella

1976

Io ti faccio gli augurio, ma tu a quest’ora non sei ancora nata.

Oggi c’è il sole, ma allora era una brutta giornata piovosa, uggiosa, la tipica giornata invernale.

Ma il sole lo portasti tu allora, precisamente alle 20,40 al Sant’Orsola di Bologna 40 anni fa nascevi tu, tu che avresti cambiato per sempre la mia vita, la nostra ita.

Oggi LaFiglia compie 40 anni, un compleanno importante, da vivere serenamente e circondata da tutto l’affetto che si merita.

Auguri Figlia, tanti, di cuore e sinceri

 

 

ASCOLTARE

ascoltare il dolore altrui è impegnativo.

non sai come gestirlo, ti basi sulle tue emozioni, ma sai che potrebbero anche non essere quelle dell’interlocutore che in quel momento sta cercando conforto in te

a volte è meglio il dolore proprio, perchè si sa cosa si vuole e dove cercarlo, ma il dolre altrui, per quanta empatia ci possa essere, è difficile da gestire, è difficile trovare sempre parole nuove  che possano sortire l’effetto desiderato, recare conforto, sollievo.

e alla fine della conversazione, non sai come puoi aver svolto il tuo compito, rimane il dubbio che avresti potuto  dare di più

il dolore altrui, non è il tuo dolore ed è impegnativo.

BASTA POCO

Un articolo del TG regionale ieri sera mi ha fatta piangere, mi sono commossa, ho rivissuto tutte le ore passata dentro a quegli ambulatori, a contatto con tutte quelle persone, personale infermiristico, medici e pazienti.

Tanti pazienti, tutti lì per recuperare una vita sociale normale, come se niente fosse accaduto, perchè c’è sempre qualcosa oltre le disgrazie, gli incidenti, la vita ci regala altre possiblità.

E la forte emozione vissuta ha portato ad una notte tribolata, una notte fatta di sogni sconclusionati che si inseguivano l’uno con l’altro.

E la notte sconclusionata si è trasformata in un risveglio ed una mattinata faticosa, fatta di tristezza, depressione e nausea.

Quando qualcosa mi colpisce nel profondo la nausea mi assale e se ne sta lì, buona buona, a ricordarmi tutto quello che in quel momento mi intristisce, mi scombussola.

Ma poi, basta poco, per tornare ad un livello minimo di normalità: il gesto gentile di una commessa Coop, una colazione da Jazzè, con la musica giusta in sottofondo, nessuno che urla, dove si può fare una buona colazione con calma e con calma leggere in santa pace.

Basta poco, una serie di messaggi con le amiche, e con alcune tirare fuori il malessere che mi sto trascinando dalla sera precedente, e tutto riprende la giusta luce.

Basta la telefonata della Tata, all’uscita da scuola alle 13,30, che mi chiede se deve venire a mangiare da me o s deve andare a casa…amore devi venire dalla nonna, non ricordi che stamattina ti ho anche detto che avrei cucinato la frittata?

Basta poco, come preparare il sacchettimo e il biglietto di auguri per un’amica che oggi compie gli anni.

Basta poco, basta volerlo

 

2005

un anno importante per la nostra famiglia.

undici anni fa, nella notte di Santa Lucia nascesti tu, piccola grande donnina che avresti segnato la svolta per noi.

piccola grande Tata che oggi compi 11 anni.

piccola grande donnina che ogni giorni cambi, cresci, fai ammattire, ma regali anche tanti sorrisi e tanta gioia.

piccola grande donnina che si atteggia già ragazza, ma che poi, alla fine, nella cameretta apparecchia il tavolo con tazze, tazzine e contenitori di tutti i tipi, per giocare con i bambolotti ed i pupazzi alla mamma che fa merenda con i suoi bimbi.

piccola grande donnina che illumini le nostre giornate,  rendi leggere le giornate di nebbia fuori e dentro di noi.

Auguri piccola grande donnina da me, da tutti noi che ti amiamo al di sopra di tutto e di tutti.

UNA TELEFONATA

una telefonata alla cognata preferita può svoltare una giornata.

una chiacchierata telefonica che rimette a posto l’umore e il mondo.

la voglia di sentirla era tanta, e il compleanno della nipotina piccola, quasi coetanea della Tata, è stata l’occasione buona per risentire la sua voce, per fare due chiacchiere intelligenti per poi, alla fine, ridere come due sceme.

Io a questa cognata debbo sempre dire grazie e togliermi tanto di cappello, ha sempre avuto il potere di rasserenarmi, di tranquillizzarmi e di rimettermi a posto.

questa cognata che ho sempre ammirato, che si è sempre rivelata molto forte nei momenti critici, che si è fatta aiutare quando quasi 8 anni fa morì il marito, fratello del Ferrari.

questa cognata che sento tanto affine a me e che mi fa guardare avanti con serenità e allegria.

Grazie cognata preferita, grazie per tutto e di tutto.

STIRANDO

Cme solito a quest’ora sto stirando e oggi a maggior ragione ne debbo approfittare.

Non ho la Tata, qausi undicenne, a pranzo, oggi non è andata a scuola, stamattina doveva fare la densitometria ossea per vedere di venire a capo del grosso problema di ossa e lassità che ha.

E lo stiro, in questi giorni, è terapeutico, come la blogterapia e la cucinoterapia.

Non mi debbo concentrare più di tanto, così intanto la mente può elaborare le situazioni, posso tentare di metabollizare, digerire tutto quello successo negli ultimi giorni.

Io ho fatto la tac e la mammografia, tutto bene, ma prima di quei due esami ho messo assieme una tensione che ho avuto mal di testa per una settimana, lo stress mi ha sfiancata in maniera tale che ho reagito scatenando l’allergia al nickel, costringendomi a imbottirmi di antistaminico.

L’attesa per questo esame della Tata, quasi undicenne, ha minato un altro po’ il mio precario equlibrio, quando si tratta di lei non riesco a razionalizzare, la paura è sempre talmente tanta che riamngo prostrata per giorni interi.

Sto cercando di fare del mio meglio per stare vicina a  Mia

E’ lontana da casa da troppo tempo e sta cominciando ad accusare la tensione del ricovero, di questa situazione sempre in bilico, anche se in questi giorni sembra abbia fatto alcuni passi avanti.

Sabato mattina mi sono svegliata in lacrime, avevo sognato mio padre, e ho riprovato il dolore della sua mancanza.

Insomma se mi gratto, se ho prurito per via dell’allergia la nickel una qualche ragione posso anche averla.

Ma poi passa.