Non sapevo cosa scrivere nella prima riga in alto.
Oggi la fa da padrona la stanchezza mentale, quella stanchezza che fa sbadigliare e appesantisce le palpebre.
Sono stati 15 giorni intensi, fra cadute della mamma, pensieri per il Piccolo e l’università, il dover rodare un nuovo ritmo giornaliero con la Tata che adesso vuole dormire al mattino.
Giornate fatte di pensieri e arrovellamenti per capire un malessere fisico della mia metà, malessere che si protraeva nel tempo e peggiorava di giorno in giorno, malessere al quale non sapevamo dare un nome,ma poi, alla fine, fra medici si è trovata una soluzione.
Ho bisogno di evasione, di girare la chiave, di staccare, ho bisogno di silenzio, ho bisogno di risate, ho bisogno di cambiare muri.