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ANTICO AMORE

Alleggerire la mente, alleggerire i pensieri, tentare di distrarre la mente, tentare di ingannare il cricetto che continua a girare sulla ruota.

E ogni tanto, la mente fa un guizzo, si trova una risorsa nascosta da qualche parte, si trova la maniera di fare qualcosa che si conosce bene, che non crei ansia e che aiuti a distrarsi: uncinettare.

E così sono tornata ad un vecchio amore, l’uncinetto a filet, dopo aver per anni fatto coperte granny squar, ho trovato una borsa piena di cotone da uncinetto, avanzi, gomitoli di lavori fatti e disfatti, lì, in un angolo, sembrava dirmi “sono qui, cosa aspetti ad utilizzarmi?”.

Lo ammetto sul momento l’ho guardata con sospetto, poco convinta, mi metteva paura cominciare un lavoro che mi avrebbe impegnata, una tecnica che pensavo fosse troppo difficile per il momento che sto attraversando, una tecnica imparata anni anni fa.

Poi basta avere il coraggio di cominciare, di accettare gli sbagli che inizialmente si fanno, si tratta di andare a scavare nella memoria e trovare vecchi consigli, vecchi schemi, parlarne con chi in questo momwento sta facendo lo stesso lavoro a filet e chiedere consigli, ascoltare e non lasciarsi scoraggiare.

E il gioco è fatto, un vecchio ed antico amore, si è risvegliato, fra me il filet….adesso vado a caccia di schemi da realizzare, che non siano impegnativi più di tanto, ma che mi soddisfino, che siano semplici, ma non più di tanto, che mi aiutino a passare quel momento di ansia, quella botta di panico quando mi sembra di essere sola.

Non mi occorrono grandi progetti, ma progetti a medio termine, in maniera che non mi vengano a noia, che mi permettano di essere soddisfatta di me stessa alla fine del lavoro, progetti che non siano presuntuosi, ma che diano soddisfazione soprattutto a me stessa.

FACCIO COSE

Faccio cose, faccio piccoli passi avanti.

Riscoprire cose, gesti, situazioni che fino ad un anno fa, per me erano la norma, la quotidianità, poi….

Poi, improvvisamente, mi sono ritrovata a non essere più capace di farle, mi assaliva l’ansia, la paura, e mi paralizzavo.

Adesso queste piccole cose, questi gesti quotidiani, stanno riemergendo, dandomi una piccola spinta in avanti, facendomi sentire orgogliosa del lavoro che sto facendo su di me, aiutata da chi mi tiene per mano, una brava psicologa, giovane, ma in gamba, che piano piano, con garbo e pazienza, mi ha portata fin qua e che dovrà portami anche oltre, dovrà portarmi a quella che ero un anno fa.

Faccio cose nomali, nessuno qui è un supereroe, anche se nel mondo attuale tutti debbono dimostrare di riuscire in tutto e bene, i Robin vengono allontanati, messi da parte, ma ogni tanto ci capita di inciampare e cadere e, quando si cade da quelle altezze di onnipotenza, ci si fa male, allora meglio lavorare su di noi, una volta rialzati, per fare cose normali, piccine, piccoli passi, ma gratificanti, le imprese iperboliche, lasciamole a chi ne ha la forza

Faccio cose da sola, con sicurezza, piccole cose, ma importanti per il recupero

GUARDARE AVANTI

Guardare avanti, al tempo a venire, ai giorni futuri.

Guardare, pensare, tenendo sotto controllo, esercitando la mente a non farsi travolgere dai pensieri, dalle paure e dalle ansie.

Guardare avanti serve per affrontare un giorno dopo l’altro senza sentirsi travolti.

Un passo alla volta, uno sguardo dopo l’altro e si risalirà il fondo.

Guardare avanti per uscire dal tunnel con l’aiuto di tante ersone che sono lì, pronte a tendere una mano per sorreggere.

Guardare avanti per riprendere in mano le giornate.

PAROLE PER DISTRICARE I PENSIERI

Tanto tempo senza scrivere, ma sentire la confusione di pensieri da mettere in fila.

Una nuova dimensione da cucirsi addosso, facendo fatica, ma provandoci tutti i giorni con la voglia, la volontà d riuscirci.

Ce la debbo fare, per me e per chi mi sta attorno.

Asoltare la parole di una persona Amica che tenta, che ce la sta mettendo tutta per essere di aiuto, sentirsi sollevate dal significato chiaro e tondo di queste parole dette con affetto e con consapevolezza di quello che stava dicendo.

Dopo la salita c’è sempre la discesa, per ora sembra lontana, ma so che prima o poi ci arrivo.

CI MANCATE

E’ la frase più usata in questi ultimi tempi.

Ci mancate, ci mancano le chiacchiere fatte seduti attorno ad un tavolo, davanti ad una pizza o ad un piatto di spaghetti al pomodoro.

Ci mancate è la frase che chiude sempre qualsiasi telefonata o chat.

Si parla fra di noi e si dice “quanto ci mancano le cene, le passeggiate e tutti gli incontri programmati, ma poi rimandati a tempi migliori”.

Ci mancate, ci siamo promessi di tenere segnate tutte le occasioni mancate per recuperarle, ci siamo promessi di tenere scritte tutte le idee balzane per poi recuperarle, ci siamo promessi di recuperare tutte le risate che ci sono state sottratte in un anno e rotti.

Prima o poi ci rivedremo tutti e niente e nessuno più ci fermerà.

IL PUNTO

Sarebbe tradizione che oggi, 31 dicembre, ultimo giorno dell’anno, fare il punto, riassumere l’anno che ci stiamo lasciando alle spalle per fare i conti delle cose belle e delle cose da buttare.

Ma quest’anno è una lotta dura, si rischia di cadere nelle solite frasi, nei soliti concetti espressi durante tutti questi mesi di pandemia, di lockdown, di sacrifici, di vacillamenti fisici e, soprattutto, mentali, perchè il nostro equilibrio psicologico quest’anno ha ricevuto una discreta mazzata, probabilmente le cicatrici della mente, difficilmente, riusciremo a cancellarle, è stato un anno parecchio impegnativo per la nostroa mente, per noi che non eravamo preparati a vivere una pandemia, a combattere un nemico invisisibile che colpiva a tradimento, alle spalle.

Allora, facciamo una bella cosa, facciamo gli auguri a LaMiaMetà che oggi compie gli anni, facciamo gli auguri al figlio di una cugina che anche lui oggi compie i anni, facciamo gli auguri a Rita che compie gli anni e, per tutto il resto, proviamo a buttarcelo alle spalle e tentare di ricominciare, anche se sappiamo benissimo, che fra 31 dicembre 2020 e 1 gennaio 2021 e giorni a venire, non ci sarà nessuna differenza, dovremmo continuare a barcamenarci fra difficoltà, pensieri e situazioni sconosciute.

Però può far bene all’umore pensare che, da domani, tutto potrebbe essre diverso, migliore o, almeno, più leggero.

Bellezza sarà la arola del 2021

GUARDANDO AL NUOVO ANNO

Guardiamo avanti, lasciamoci alle spalle un 2019 veramente pesante e irto di imprevisti.

Un 2019 che si è riscattato solamente negli ultimi 14 giorni.

Sono stati giorni di attesa, giorni frenetici ma anche giorni che ci hanno portato a viaggiare e a grasse risate.

Guardando al nuovo anno, nessun proposito di fare chissà cosa, ma cercando di vivere il più serenamente i giorni che verranno,

Guardando al nuovo anno con trepidazione e, a volte, un filo di paura, da questo primo mese dipende il percorso che si dovrà affrontre negli altri 11 e negli anni, che so saranno tanti, a venire.

Avanti a testa alta e muso duro.

LA MATASSA

E’ quella che tutti giorni ti trovi di fianco alla tazza della colazione.
Di solito è un foglio pieno di appunti, di telefonate da fare, di incombenze da sbrigare, di note da riferire e di appuntamenti.
E tutti i giorni cerchi di sbrogliare questa matassa, fatta di tante cose.
Cose che magari non sono nemmeno molto impegnative, ma che bisogna avere la voglia di fare.
Ed è la voglia che a volte manca, la stanchezza del dover sempre posticipare quello che di piacevole avresti da fare, per gli impegni noiosi che hai.
E una volta è la fila presso un ufficio, e una volta è la fila per una prenotazione e la volta dopo è l’attesa per un esame o un esito.
E una volta devi rincorrere un medico per un appuntamento, e ti devi ricordare gli appuntamenti tuoi e quelli di chi ti sta a fianco.
E quando arrivi a sera, tiri le somme, cancellando dal foglio quello svolto durante la giornata e aggiungi quello che dovrai svolgere il giorno successivo.
E così’ questa matassa non ha mai fine, e ti senti una novella Penelope del mondo 2.0

DI PROGETTI E DI PASSAGGI

Fnalmente posso rilassarmi, è passta la settimana dell’ansia per i controlli de LaFiglia, è passata l’apprensione per la mia visita di controllo, rimane appena appena in sottofondo la preoccupazione per i miei esami e i relativi esiti, ma ormai il più è fatto.
Ecco da ora in poi le mie energie le posso riversare sul progetto per Anna Lisa.
Stiamo lavorando per lei, per mandare avanti il suo ricordo, perchè la sua esperienza non sia stata inutile, perchè la  ricerca vada avanti e perchè noi ci si senta un po ‘meno sole, senza di lei.