Archivio mensile:dicembre 2011

E CON LUI FINIAMO

Siamo arrivati alla fine, alla fine di questo anno.

Non mi sembra nemmeno vero, non me ne sono nemmeno resa conto, ma un anno è passato, è quasi scivolato via.

E che dirti? Certo che a te non sarà sembrato, certo che tu non avevi nessunissima voglia di arrivare a questo giorno, ma al tempo non si comanda, lui non sottosta ai nostri desideri o voleri.

Lui passa, arriva e se ne va, lasciandoci un po’ più vecchi, ma forse anche un po’ più stanchi, ma passa e, per fortuna, passa e noi rimaniamo qui a scandirlo.

E con te chiudiamo il cerchio, tu sei l’ultimo di una lunga serie dicembrina.

Il tuo è l’ultimo compleanno dell’anno.

Da domani si ricomincia ad aspettare il prossimo.

Auguri Ferrari, tanti auguri da colei che sta sempre qui a martellarti, a brontolarti dietro, da colei che è sempre lì a farsi prendere e a prenderti in giro bonariamente.

Ferrari, ma ti rendi conto che hai 57 anni?

 

FACCIAMO I CONTI

Ho pianto, ho pianto tanto in questo anno che sta finendo.

Di rabbia quando mi sono vista rivoltare contro delle persone pseudo-amici, quando mi hanno aizzato contro il Ferrari, ho pianto per tutto il tempo perso con loro, ho pianto perchè ho visto confermare quello che sapevo già: che non erano amici, che erano falsi comel’oro del Giappone.

Di Felicità quando  Anna Lisa ha annunciato il suo matrimonio, quando ho partecipato al suo matrimonio con Il Ferrari, la Wide, Rosie, l’amico di Roma , Romina e il Maschio alfa, Anca Sbilenca e la sua ragazza.  Ho pianto di felicita quando ho conosciuto gli amici di Anna Lisa, quando mi è stato presentato El Mejor.

Lì ho veramente pianto di felicità, lì ho sperato tanto che Anna Lisa fosse la prima persona che la metteva in saccoccia la cancro.

Di dolore quando Anna Lisa è morta, tanto dolore che mi ha sommersa con la sue ondate nere, pesanti e le lacrime usciavano dagli occhi da sole, incotrollate, di tanto dolore nel pensare al suo calvario, durato tre anni, per poi vederla soccombere al cancro.

Ho riso di gusto, con tanto gusto durante tanti giorni, giorni più numerosi dei giorni delle lacrime, ho riso con le amiche, ho riso con mia madre e mia sorella, ho riso con La Figlia, con il Ferrari e con la Tata.

Ho riso di felicità quando ho visto il sogno matrimonio Boston realizzarsi, ho riso quando sono sbarcata al Logan e i cugini americani ci stavano aspettando.

Ho riso fino alle lacrime durante il pranzo di Ferragosto in autostrada con Wide.

Ho riso come una matta durante i 5 giorni in terra statunitense con il cugino del Ferrari, matto come un cavallo, che mi ha fatto tanto ridere, ridere di gusto.

Ho pianto e riso in questo anno che se ne sta andando.

 

GIORNI DI FESTA GIORNI NORMALI

Si sono alternati in maniera gradevole e leggera.

Preferisco però questi ultimi 2 giorni normali.

Più tranquilli, più posati, più sereni.

Non si deve essere felici e contenti per forza, se sei felice bene, se non lo sei…pace,sei triste senza nessun senso di colpa.

In casa, al calduccio, con la Tata, circondate da giocattoli e da libri.

Fuori casa nelle ore più calde, in giro io e lei, a naso all’aria, in centro, in Sala Borsa, alla coop, serene e contente.

Giorni normali, banali che fanno bene allo spirito

MOMENTI MAGICI

Passati in famiglia, a preparare merende, cene e pranzi.

La magia del Natale si sta formando anche quest’anno.

Con le risate dei bambini, i cartoni animati del Natale, i film del Natale, e la neve che scende. Sì, perchè sta nevicando, nulla di veramente importante, ma serve a creare l’atmosfera dei momenti magici.

Momenti magici durante i quali ogni tanto affiora un po’ di nostalgia, ripensando al Natale passato, all’anno che stiamo quasi per metterci alle spalle, con tutte le sue brutture ma con anche qualcosa di bello.

Momenti magici, siamo buoni,  siate buoni, è cominciata la raccolta dei fondi dell’associazione Annastaccatolisa, ricordiamocene, la ricerca ce ne sarà grata, le persone che stanno lavorando alla ricerca ce ne saranno grate, le persone che potranno averne bisogno ce ne satanno grate.

 

TANTI AUGURI A TE

50. E’ un bel traguardo. Un grande traguardo.

Un traguardo da festeggiare con tutti i crismi.

E lo stai festeggiando come ti piace.

Sulla neve, con Marito e Figlio.

Vorremmo esser tutti lì a festeggiare con te, ma faccio finta di esserci lì con te, pronta a tirarti le orecchie e a farti soffiare sulle candeline.

Auguri La Mia Sorella, tanti auguri a te.

DI ANNO IN ANNO

Ne sono passati 35.

Intensi, piacevoli, a volte pieni di rabbia e di lacrime, ma  anche pieni di risate e di allegria.

Mi hai fatta tribolare tanto mentre ti aspettavo, ti ho dato tanto e a volte anche di più di quello che avevvo, ma ne è valsa la pena.

Dopo 35 anni non so più cosa dire, ho riso e pianto con te in tutte le occasioni importanti per te, per la tua crescita, ti sono stata vicina come meglio ho potuto, non sono stata una brava madre negli anni della tua infanzia, ma sto cercando di riscattarmi con te, con la Tata. Sono cambiati i tempi, le modalità, le esigenze, e ora capisco quanto mi sia mancato quel lungo periodo.

Ma adesso siamo qui, io, te, noi tutti a farti gli auguri.

Auguri LaFiglia per i tuoi 35 anni, sperando che siano ancora più splendidi e radiosi di quelli venuti finora.

O.T = Intanto ieri abbiamo avuto una notizia che ci ha allargato un sorriso da orecchio a orecchio

SILENZIO

Tutto attorno.

Niente lo disturba, niente lo interrompe.

Tutto è fermo e cristallizzato in questo silenzio.

Sole che entra attraverso le tende bianche ad illuminare le stanze.

Una vecchia passione che riprende forma e spazio.

Vecchi gesti che sembravano dimenticati riaffiorano.

E la magia di uno schema davanti agli occhi, superare i primi ostacoli, le prime indecisioni, poi tutto fluisce serenamente, mentre da una stanza vicina arriva lieve  la musica.

Silenzio…ho ripreso la passione per i lavori all’uncinetto.

COSI’

In ordine sparso.

Si accavallano penseri, sensazioni ed emozioni.

I pensieri, quelli mi preoccupano poco, non sono nè molesti e nè leggeri, sono lì, sono banali e normali, punto.

Le sensazioni, ecco quelle prendono un po’ più di posto, sembra ci sia una leggera inquietudine in me, che potrebbe sfociare in una voglia di discutere con chi mi sta attorno, ho questa sensazione di qualcosa non detto e recriminato, ma non ho nemmeno la voglia di andare a fondo, aspetto che passi, che scivoli via, tanto pirma o poi passa e se ne va, per poi, magari, ripresentarsi fra un po’ di tempo, sempre la stessa e sempre mai risolta, tanto è futile e banale, non ne vale la pena rompersi la testa e sprecare energia.

Le emozioni sono quelle legate al periodo, il Natale in arrivo, la recita a scuola, le vacanze di Natale della Tata con tanti progetti da realizzare, o almeno provare a realizzarli, sperando sempre che passi la sensazione di disagio.

Un teà preso al volo con un’amica con la scusa di scambiarci gli auguri di Buon Natale, ma la mia era anche vedere con i miei occhi se era vero quello che lei diceva, che stava bene, che lo scossone sentimentale non stava lasciando nessuno strascico.  Da quello che ho visto, mi pare che se la stia cavando bene, o se mi ha dato questa impressione è perchè recita bene.

Una risposta brusca data ad una mamma che stava cominciando a fare l’ipocondriacata per il raffreddore che le stava tornando:

“Senti mamma E. il raffreddore, anche se l’hai già avuto a settembre non è detto che non possa più tornare, come è venuto andrà anche via, e poi, siamo onesti, o passa lui o passi tu, vedi un po’ te.”

Sono tutti sintomi di una mia insofferenza al momento attuale.

Ma passa, prima o poi passa.

 

HANNA’S GIFT

E’ arrivato in casa e l’ho messo lì, assieme agli altri libri da leggere, così, è arrivato in sordina e in sordina è rimasto per un po’ di tempo.

Passavo vicino alla scansia dove tengo i libri da leggere, lo guardavo, ma non mi incuriosiva, non avevo nemmeno letto la quarta di copertina.

Era arrivato in casa da un’amica, anzi l’avevo preso in biblioteca per un’amica, che l’aveva visto tempo indietro, lo doveva leggere assolutamente, faceva piangere e lo doveva leggere.

Me lo aveva reso per riportarlo alla biblioteca, ma intanto l’avevo messo lì, non lo consideravo, non si legge un libro perchè fa piangere.

Poi giovedì scorso all’alba l’ho messo in borsa e l’ho cominciato appena arrivata a casa dalla Tata.

E’ stata una folgorazione. L’ ho letto tutto di un fiato, l’ho sorseggiato, l’ho centellinato, non volevo che finisse, ma la fine si stava avvicinando e allora ricominciavo a leggere, per imprimermi meglio le emozioni.

E’ stato come vivere un vissuto appena trascorso, dall’altra parte della barricata.

E ho conitnuato a leggerlo sapendo che nel frattempo a Montecatini c’era chi stava firmando per la fondazione di un associazione in nome di Anna Lisa.

E il venerdì mattina i regali erano due: la fine del libro “Il reaglo di Anna” e la nascita dell’associazione Annastaccatolisa

 

QUELLE CHE – 3 – ……………

………… ieri avevano la lacrima facile, ma oggi per loro splende il sole, solo per loro;

………… ieri si sono spaventate per il marito e non per loro;

………… ieri per l’ennesima volta hanno pperso e pianto una donna morta di cancro al seno;

…………. oggi c’è la nebbia, ma vedono il sole al loro orizzonte;

…………. oggi sorridono perchè finalmente è nata l’ Associazione Annastaccatolisa;

………….. oggi sono tanto fiere di sè stesse e di questa piccola grande donna che hanno avuto la fortuna di conoscere.