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DICIAMO COSì

Agosto non è stato il massimo come mese, le situazioni sfortunate si soo susseguite con un certo accanimento.

Ma non è stato tutto così, onestamente  un paio di momenti di risate grasse e felici ci sono state, che hanno ripagato tutti i magoni e le situazioni spiacevoli che si avvicendavano.

La prima è stata a Canazei, in una stradina abbastanza traffiata del centro storico di questa bellissima perla delle Dolomiti. La Tata, nostra fedele compagna di viaggio, ha trovato un filo d’erba, bello ,verde, lungo:

“Nonna, mi fai vedere come si suona un filo d’erba, che non lo ricordo più?”

Detto fatto, prendo questo bellissimo filo d’erba, lo posiziono perfettamente fra i pollici, metto la mani a conca, prendo un bel respiro e…soffio. incurante di tutte le persone ch stavano passando, alcune si fermavano ad osservarmi.

Un suono alto e squillante si alza dal filo d’erba suonato.

E’ partito l’applauso degli astanti, tutti i più anziani a complimentarsi, i più giovani a chiedere,e lìla mia cialtroneria è esplosa:

“Ma voi che infanzia avete avuto che non sapete suonare i fili d’erba? Ma dove l’avete passata l’infanzia?”.

Da lì, supportata dai passanti più anziani è comiciao il gioco dei modi per divertirci ai nostri tempi ed eravamo tutti allegri, felici e ci siamo fatti delle grasse risate.

il teatrino di me che continuavo a suonare fili d’erba è durato circa un’ora, con tanto di pubblico, battute, risate e lezioni di posizionamento filo e suonatura.

A Canazei si stanno ancora chiedendo da dove fosse spuntata quella sciroccata che suonava i fili d’erba e rideva con i suoi coetnei sconosciuti, della meraviglia dei giovani che passavano e rimanevano interdetti, per poi aggregarsi pure loro allo spettacolo gratuito.

Canazie mon amour

TIRAGLI LA PALLA

“Ciao Tata, ben ritrovata. Com’è andata la tua giornata scolastica?”

“Uhmmm…solito, sempre così”

“Così come? Banale? Noiosa? E i rapporti con i vostri compagni di classe maschi, come procedono?”

“Nonna, lascia stare, sono degli ebeti!”

“Ma dai, Tata, bisogna che anche voi ragazze, però, veniate a più miti consigli, non potete continuare a trattarli dall’alto al basso!”

“Nonna, sono degli ebeti, girali come vuoi, rimangono ebeti! Con loro bisogna comportarsi some con i cani! Hai presente Emma, detta la Cocca? Nonna…uguale…se tu gli tiri una palla loro sono contenti, corrono, la rincorrono, la vanno a prendere ,poi te la riportano, con un gran sorriso stampato sulle labbra, felici, in attesa che tu gliela ri-tiri…così loro possono rincorrerla e riprenderla felici….Sono ebeti!”

Nulla da ribattere, è troppo lapidaria!

UNA TELEFONATA

una telefonata alla cognata preferita può svoltare una giornata.

una chiacchierata telefonica che rimette a posto l’umore e il mondo.

la voglia di sentirla era tanta, e il compleanno della nipotina piccola, quasi coetanea della Tata, è stata l’occasione buona per risentire la sua voce, per fare due chiacchiere intelligenti per poi, alla fine, ridere come due sceme.

Io a questa cognata debbo sempre dire grazie e togliermi tanto di cappello, ha sempre avuto il potere di rasserenarmi, di tranquillizzarmi e di rimettermi a posto.

questa cognata che ho sempre ammirato, che si è sempre rivelata molto forte nei momenti critici, che si è fatta aiutare quando quasi 8 anni fa morì il marito, fratello del Ferrari.

questa cognata che sento tanto affine a me e che mi fa guardare avanti con serenità e allegria.

Grazie cognata preferita, grazie per tutto e di tutto.

MUORI PREDA!

Una serata d’agosto. Un gruppo di amici a Cervia.

Un giro in centro, tutti assieme,grandi e piccoli, parlando e ridendo tanto.

Una sosta Al caffè degli Archi per la solita sosta prima di andare a dormire.

C’è cho ordina acqua tonica,chi birra ed io che ordino il solito teà caldo, con una fetta di limone.

Dopo poco arriva la cameriera e ci porta le  nostre ordinazioni, davanti a me viene depositata la teiera,la tazza, la bustina di teà e, un po’ spostato verso il centro del tavolo, un piattino con le fettine di limone.

Metto la bustina in infusione, e intanto mi allungo per prendere una fettina di limoneda schiacciare nella tazza.

E lì è partita la mia nota cretineria.

Ho afferraato la fettina, l’ho stretta fra le dita delle mani, e a voce alta:

“Muuuuooooriiiii predaaaaa!”

Ci sono persone che si stanno ancora rotolando dalle risate!

IL NOSTRO VIAGGIO

Il viaggio mio e della Tata.
Siamo andate al mare due giorni, ospiti della zia amata dalla Tata, la zia che la fa ridere, la zia che lei abbraccia e che conosce più di tutte, la sorella del suo amato nonno.
Sono stati due giorni tutti nostri, durante i quali abbiamo mangiato, riso, giocato e fatto bagni in mare.
Ma la parte più bella è stato il viaggio di rientro, un viaggio durato 5 ore e mezza, ce la siamo presa comoda, guidando, parlando e ridendo.
Siamo passate da Cervia a salutare gli amici, siamo andate al bagno che ci ha sempre viste nel mese di agosto, siamo andate a Cesenatico ad ammirare il porto canale di leonardo, che a noi piace tanto, con la barche romagnole e le vele colorate.
Abbiamo fatto gli Stradelli Guelfi, anche se l’autostrada era libera, ma noi avevamo ancora tanta voglia di stare assieme e ridere.
Abbiamo fatto due volte il giro delle rotonde, per essere sicure di imboccare la strada giusta.
Abbiamo guardato la campagna che ci circondava, capendo la differenza fra la campagna emiliana e quella romagnola, lei orgogliosa di guidare la nonna, lei orgogliosa di aver spiegato alla nonna che i nostri contadini coltivano i campi di grano e cereali, mentre in Romagna prevale la coltivazione della frutta.
Lei orgogliosa di aver spiegato alla nonna il significato del termine”nerd”, fra risate e ancora risate.
Io felice di essermela coccolata e goduta per due giorni, di calma e serenità

RIGENERATA

Da un lungo fine settimana in Cadore.
Dagli amici storici, gli amici conosciuti nel lontano 1982 in Calabria.
Ci voleva, uno stacco dall’atmosfera surreale, dagli ultimi inghippi, dalle ultime situazioni frustranti che si erano create.
quella appena trascorsa è stata una settimana faticosa, fatta di telefonate inmprovvise, di ribaltamenti per le vacanze di agosto a Cervia, che quest’anno hanno rischiato di saltare, e che comunque sono state rivoluzionate.
quella appena trascorsa è stata la settimana in cui ho visto la Tata piangere e singhiozzare per i suoi sogni agostani frantumati così, all’improvviso, ma poi l’ho vista risollevarsi un po’ quando ha capito che almeno una settimana con le sue amiche marine l’avrebbe trascorsa, ma tutto il marasma non ci voleva, ha sfiancato anche noi adulti, che ci siamo visti improvvisamente senza nessun riferimento per le vacanze d’agosto.
ma poi in qualche maniera abbiamo rimediato e almeno una settimana a Cervia la passiamo, non è il massimo, ma a fine giugno non puoi pretendere di trovare nulla di più.
e all’orizzonte questo lungo fine settimana con Marina e Alberto, con le chiacchiere fatte, ascoltate, i tanti momenti allegri passati assieme, sapendo che dall’altra parte ci sarebbe stata una persona che capiva i nostri pensieri, e che noi avremmo capito i loro.
E’ stato un fine settimana rinfrescante, dove tutto si è snodato lentamente e senza ansie, lasciando spazio alle loro esigenze e prendendo spazio per le nostre.
Le colazioni da Berria sono una sosta obbligata, guai a non fermarsi, a non gustare le loro brioches, i loro canestrelli ricotta e….pinoli, arancia,cocco…., sono state due inizi di giornata fantastici, una sosta da loro rimette in sesto qualsiasi momento o pensiero storto.
e chiacchierare con Marina e Alberto attorno ad un tavolo, spiluzzicando pasticcini mignon è tutto quello che si può chiedere per rifare pace con il mondo.

DI PRANZI E DI CENE

Di tante risate con la Tata davanti alla tivù, guardando un vecchio film comico.
Di sorpresa e stupore con la Tata guardando un documentario sugli antichi Egizi.
Di lei che mi aiuta a preparare la tavola del giorno di Pasqua.
Del pranzo di Pasqua con LaMiaSorella e la sua famiglia, LaFiglia e la sua famiglia, di risate fino alle lacrime.
Del pranzo di Pasqua alternativo, con tigelle e cunza, pensando ad Anna, a quel giorno di Ferragosto di ritorno dal matrimonio di Anna Lisa, quando lei si mangiò un sacco di tigelle e pesto, mentre io e il Ferrari ridevamo al suo continuo assentire che era buonissimo, che non aveva mai mangiato niente di così buono. Cara Anna.
Del nipote che è già grande, ma noi stentiamo a lasciarlo andare, per me sarà sempre il bebè con il bavaglino e il nastrino azzurro che lo incornicia.
Di un viaggio verso Cervia per passare alcune ore assieme a Marina e Alberto,sfidando il vento e il freddo, ma ne valeva la pena.
Di una cena con loro al solito ristorantino, che ci accoglie sempre con calore e simpatia, dove riusciamo sempre a rilassarci e a goderci la compagnia reciproca, dove riusciamo ridere fino alle lacrime.
Di serenità ritrovata in questi giorni di vacanze pasquali, passate con la famiglia, in leggerezza e allegria.

ADOTTATE

Siamo rimaste sole a Cervia.
I tempi e i ritmi si dilatano.
La spiaggia ci vede più presenti, mentre l’appartamento diventa solamente un punto per dormire.
Siamo state “adottate” dai vicini, un’allegra famiglia romagnola, molto nelle nostre corde.
Semplici e simpatici.
E va a finire che si accende il fuoco, si preparata la carbonella e la carne comincia a grigliare.
Comincia una magnifica serata attorno ad un tavolo in compagnia di persone che, fino a poco tempo fa, erano sconosciute, ma ora la loro compagnia è preziosa, rilassante e fatta di chiacchiere intelligenti, stimolanti e anche leggere. cariche di risate.
E alla fine ci sentiamo tutti più ricchi.

AL TELEFONO….

…con LaMiaSorella:
“Ho passato una notte alternativ, al pronto soccorso per una colica renale senza calcolo!”
“Ma dai Tinna, non ti fai proprio mancare nulla!!!”
“E certo cara, fino a 46 anni le uniche due volte che ho visto un ospedale sono statea 8 anni per l’appendice e a 20 per partorie. Nel mezzo penso, credo di aver avuto l’influenza 3m assimo 4 volte, poi a 46 ho deciso di ammalarmi seriamente e mi hanno asportato un cancro. Nei dieci anni successivi mi sono sempre barcamenata, ma grandi problemi quasi zero…ora che ho deciso di rimettermi in sesto, facendomi rifare quello tolto 10 anni fa, non riesco più a staccarmi dagli ospedali”
“Tinna, ammettilo fai tutto questo per avere la morfina aggratisse!!!!”
Sorella suonata che rideva a crepapelle, degna sorella di cotanta blogger