Agosto non è stato il massimo come mese, le situazioni sfortunate si soo susseguite con un certo accanimento.
Ma non è stato tutto così, onestamente un paio di momenti di risate grasse e felici ci sono state, che hanno ripagato tutti i magoni e le situazioni spiacevoli che si avvicendavano.
La prima è stata a Canazei, in una stradina abbastanza traffiata del centro storico di questa bellissima perla delle Dolomiti. La Tata, nostra fedele compagna di viaggio, ha trovato un filo d’erba, bello ,verde, lungo:
“Nonna, mi fai vedere come si suona un filo d’erba, che non lo ricordo più?”
Detto fatto, prendo questo bellissimo filo d’erba, lo posiziono perfettamente fra i pollici, metto la mani a conca, prendo un bel respiro e…soffio. incurante di tutte le persone ch stavano passando, alcune si fermavano ad osservarmi.
Un suono alto e squillante si alza dal filo d’erba suonato.
E’ partito l’applauso degli astanti, tutti i più anziani a complimentarsi, i più giovani a chiedere,e lìla mia cialtroneria è esplosa:
“Ma voi che infanzia avete avuto che non sapete suonare i fili d’erba? Ma dove l’avete passata l’infanzia?”.
Da lì, supportata dai passanti più anziani è comiciao il gioco dei modi per divertirci ai nostri tempi ed eravamo tutti allegri, felici e ci siamo fatti delle grasse risate.
il teatrino di me che continuavo a suonare fili d’erba è durato circa un’ora, con tanto di pubblico, battute, risate e lezioni di posizionamento filo e suonatura.
A Canazei si stanno ancora chiedendo da dove fosse spuntata quella sciroccata che suonava i fili d’erba e rideva con i suoi coetnei sconosciuti, della meraviglia dei giovani che passavano e rimanevano interdetti, per poi aggregarsi pure loro allo spettacolo gratuito.