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SONO CONTENTA….

…quando ho una buona giornata, con il sorriso sulle labbra e niente mi pesa

…quando la fatica si fa sentire, ma l’accetto, mi siedo, mi riposo e mi prendo uno spazio per me, fatto di riposo per poi ripartire

…quando vedo che attorno a me le cose girano

…quando la mia testa non pensa troppo

…quando ho una giornata no, pensando che poi passerà, con i suoi tempi, ma psserà

…quando il criceto che ho in testa continua a girare sulla ruota, togliendo il respiro

…mi accontento e accetto quello che viene

ROLLERCOASTER

E’ il momento, momento rollercoaster.

Diciamolo in maniera che tutti si capisca: sono sulle montagna russe, un giorno sù ed un giorno giù, dove la giornata assomiglia molto ad una tappa del Giro d’Italia, quella della scalata al Mortirolo.

I pensieri si accavallano, si districano, poi si riannodano, creando un gran putiferio.

Le persone a cui pensare, che danno da pensare sno tante forse troppe, ma è difficlissimo lasiarne qualcuna indietro, debbo sempre calarmi nei panni di uno o dell’altro.

Rollercoaster, condiscese mozzafiato, curve improvvise che non sai come affrontare, come in montagna, un tornante via l’altro, sperando che tutta questa fatica venga premiata, all’arrivo in cime, con un panorama mozzafiato.

E si va avanti, con gli occhi aperti, con l’animo alla ricerca di un minimo di tranquillità, guardando il cielo e senza fare grandi programmi o progetti, mi accontento di prendere di giorno in giorno quello che viene, di fare di giorno in giorno quello che ho voglia di fare, tentando di non farmi sopraffare dai sensi di colpa o di inadeguatezza.

UMORE COME BAROMETRO

Lo sentivo fino da stamattina quando era ancora buio, il tempo meteorologico oggi non sarebbe stato il massimo.

Me lo sentivo dentro, come una irrequietezza, che mordeva dentro.

E così è stato, così è tutt’ora, sono irrequieta, sento il tempo.

Naturalmente gli impegni si sono complicati, ingarbugliati, gli orari sono saltati, e tutto è da rimettere a bolla.

Mille idee frullano in testa, vorrei fare solo cose piacevoli, ma alcuni doveri spingono e le due cose fanno a cazzotti dentro alla mia mente ed io sono in balia di questa irrequietezza.

Ma poi passa, domani è un altro giorno.

QUANDO CAPITA

Succede che a volte l’ansia si risvegli, che manchi il fiato e che tutto diventi più difficle da sorreggere, diventa difficile essere sereni.

Negli ultimi giorni è capitato spesso, alcune situazioni mi hanno messa sotto pressione ed ero molto in ansia, ma a volte anche arrabbiata.

Quando capita mi riesce difficile distrarre la mente.

Quando capita mi sento inutile e la mente comincia a viaggiare, senza freni.

Quando capita sto male.

Quando capita arrivo ad un punto che mi fermo, ragiono, provo a tornare a gesti quotidiani abitudinari che mi rassicurano.

Quando capitano le giornate in salita fin dal mattino, mi dico che domani è un altro giorno.

Ma quando capitano questi inciampi, che arrivano dopo divesi giorni tranquilli, l’ansia la fa da padrona, e fatico a riprendermi.

Ma oggi . nonostante il grigio, la pioggia, il vento che scompiglia tutto, sto lentamente tornando ad un minio di trnquillità.

Oggi mi gusto la giornata, domani staremo a vedere,

Oggi ricarichiamo le batterie per i giorni durante i quali non avrò energia.

IL SOLE

Il sole rende tutto più sopportabile, anche se un minimo di irrequietezza resta in sottofondo.

Tutto tranquillo, tutto normale, poi all’improvviso un pensiero, un lampo, un flash e l’agitazione, l’irrequietezza, l’ansia arrivano a tradimento.

A quel punto bisogna cercare, trovare la maniera di distrarre la mente, di sviare l’attenzione, a volte ci si riesce, a volte tutto sfugge fra le dita come sabbia, bisogna aspettare con il respiro corto che tutto passi.

Negli ultimi giorni,mi pesa il silenzio, anche se è un silenzio buono, tranquillo, sono sempre alla ricerca di conferme,

Con chi mi tiene per mano, la prossima settimana dobbiamo parlare di questa mia continua ricerca di conferme, cosa mi è mancato sotto ai piedi negli ultimi tempi per avere sempre biogno di queste conferme? Cosa sto cercando?

A volte mi mancano dei gesti, a volte mi mancano delle attenzioni, a volte mi mancano delle parole, a volte non so nemmeno io cosa mi manca.

Poi torna la lucidità per capire che tutte quello che sento come mancanze, sono solamente idee mie, che non mi manca nulla, è solamente che da un anno a questa parte la mia vita è cambiata ed io non ero pronta per questo cambiamento, anche se sapevo che sarebbe avvenuto, ma ho sempre fatto finta di niente, e ora ne sto pagando le conseguenze con l’ansia che mi attanaglia a tradimento,

Ma oggi c’è il sole, dopo faccio una passeggiata e tutto torna nel giusto ordine.

TRAMONTI

Quelli belli, rossi infuocati di fine estate, tramonti che mozzano il fiato tanto sono belli ed imprevisti.

Tramonti che non ho maniera di fotografare, perchè in tangenziale non posso distrarmi, sto guidando, sto rientrando a casa.

Tramonti che consolano, che ti dicono che un’altra giornata è finita, e finalmente la sera sta arrivando

Tramonti che ti consolano della tristeza e dell’ansia.

Tramonti che riempiono gli occhi di bellezza.

DENTRO L’ARMADIO

Guardare dentro all’armadio in questo momento, è rivivere la stagione persa.

Ci sono ancora gli abiti che normalmente sarebbero stati indossati durante la primavera, le camicette leggere e colorate che ci avrebbero accompagnato durante la bella stagione, al fianco degli indumenti invernali che abbiamo usato, ci sono gli abiti allegri che ci avrebbero fatto transitare dall’inverno all’estate, con dolcezza e delicatezza.

Primavera che è passata senza che noi ce ne accorgessimo, dietro le finestre ed i muri di casa che ci hanno protetto in questi mesi di chiusura, di blocco, di pandemia.

Siamo passati dai piumini e stivali, ai pantaloni leggeri, alle camicette sbracciate, ai sandali leggeri, siamo passati dall’essere coperti per difenderci dal freddo, allo scoprirci per fare scorta di sole, per buttarci alle spalle un momento pesante ed impegnativo fisicamente e mentalmente.

E, allora, ben vengano gli abiti leggeri ed i piedi nudi, il sole che ci possa ricaricare di un minimo di buon umore, che ci aiuti a superare la paura e l’incertezza.

Dentro all’armadio c’è un mondo, c’è un tempo che ci è sfuggito e non ce ne siamo accorti

ALEGRIA

E’ quella che è entrata magicamente oggi in casa.

E’ quella allegria fresca e serena della Tata.

E’ arrivata con il suo sorriso di quattordicenne serena e felice per la fine di un anno scolastico pesante e triste.

E’ arrivata portando chiacchiere, risate e stupidera tipica dell’adolescenza.

Abbiamo sistemato la tracollina sfiziosa che si è regalata per la bella promozione, abbiamo preparato il pranzo in attesa che arrivasse il nonno, mi ha raccontato della quasi normalità ritrovata con le amiche, del compleanno che festeggeranno domenica dell’amico, di cosa fanno quando si tovano e magari vanno in centro.

E’ arrivata la leggerezza che ultimamente latitava.

E’ arrivata ed ha portato uno spiraglio di sole e aria pura.

DIFFICOLTA’ PAURE E SORRISI

In questo lungo periodo di chiusura, di quarantena abbiamo affrontato tante difficoltà.

Le abbiamo superate, o almeno siamo riusciti a prendere le giuste misure per convivere con la quarantena, le difficoltà che, all’inizio, sembravano incolmabili, per poi capire che erano insuperabili solamente nella nostra mente.

Abbiamo dovuto calibrare la nostra vita quotidiana su altri ritmi, più lenti, meno frenetici e più umani.

E finalmente abbiamo cominciato ad apprezzare questa vita lenta, questa vita che rispettava i ritmi umani, questa nuova vita, che poi tanto male non era.

E con un certo timore abbiamo cominciato a guardare alla fase 2, con le paure che cominciavano a farsi di nuovo strada.

E piano piano, abbiamo dovuto ricalibrare la nostra vita, in previsione delle future uscite, che, alla fin fine, non erano poi tante, ma almeno ci dà la possibilità di vedere i parenti,  almeno quelli a cui teniamo.

E lì è partita l’ansia, la paura del dover abbandonare il nido che per due mesi ci aveva protetti, e nel quale ci sentivamo bene, la paura del dover riaffrontare il mondo esterno, perchè, vediamo di essere onesti, chi di noi prima della quarantena aveva tutta questa vita mondana che ci siamo tanto lamentati di aver perso?

Ecco, per essere onesti, dovremmo dire che la quaratena ci aveva tolto la possibilità di vedere  gli amici,  ma, forse, a noi pesava di più l’imposizione di NON uscire.

Ma ieri sono arrivati i sorrisi, quelli che mancavano da tempo, i sorrisi visti dal vero, non dietro lo schermo di una videochiamata, ieri è venuta la Tata a salutare i nonni.

Ieri mattina ha fatto lezione on-line, ha pranzato di corsa, poi è uscita, e dopo 60 giorni abbondanti, con autocertificazioe in tasca e mascherina  è arrivata a piedi fino alla casa dei nonni, che la stavano aspettando con trepidazione, quando ha suonato il campanello, mi sono commossa, quando l’ho vista salire le scale, con il suo solito abbigliamento, con il suo sorriso luminoso, la giornata ha assunto un altro colore.

Le difficoltà e le paure sono sparite, è rimasto il suo sorriso, le sue chiacchiere e la ventata di freschezza che ha portato.

Un applauso a tutti i nostri ragazzi che si sono dimostrati dei grandi in tutto questo zibaldone.

 

MALINCONIA

Poi ci sono le giornate così.

Quelle giornate in cui tutto è pesante e faticoso, intrise di malinconia che non sai definire, che non sai da dove arrivi.

Quelle giornate nelle quali nemmeno il sole scalda come vorresti, e il freddo penetra anche la tristezza.

Sono quelle giornate che capitavano anche prima della quarantena, ma allora bastava un po’ di musica e una pedalata al’aria e tutto rientrava nella norma, passavano la malinconia e la tristezza o, per lo meno, erano meno pesanti sulle spalle.

Sono giornate di abbruttimento, con lo sguardo fisso e perso nel vuoto, gli occhi che non fanno altro che correre all’orologio per capire quanto manca al rientro de LaMiaMetà per non sentire il peso del silenzio.

E nel profondo del tuo animo queste giornate le detesti, perchè ti affossano in un avvilimento che hai sempre detestato e cercato di combattere.

Ma in queste giornate ti manca la forza  la volontà di lottare e allora non resta che fare doccia, shampoo e aspettare con pazienza e rassegnazione che passi.

Perchè sai che passerà, deve passare.