In questo lungo periodo di chiusura, di quarantena abbiamo affrontato tante difficoltà.
Le abbiamo superate, o almeno siamo riusciti a prendere le giuste misure per convivere con la quarantena, le difficoltà che, all’inizio, sembravano incolmabili, per poi capire che erano insuperabili solamente nella nostra mente.
Abbiamo dovuto calibrare la nostra vita quotidiana su altri ritmi, più lenti, meno frenetici e più umani.
E finalmente abbiamo cominciato ad apprezzare questa vita lenta, questa vita che rispettava i ritmi umani, questa nuova vita, che poi tanto male non era.
E con un certo timore abbiamo cominciato a guardare alla fase 2, con le paure che cominciavano a farsi di nuovo strada.
E piano piano, abbiamo dovuto ricalibrare la nostra vita, in previsione delle future uscite, che, alla fin fine, non erano poi tante, ma almeno ci dà la possibilità di vedere i parenti, almeno quelli a cui teniamo.
E lì è partita l’ansia, la paura del dover abbandonare il nido che per due mesi ci aveva protetti, e nel quale ci sentivamo bene, la paura del dover riaffrontare il mondo esterno, perchè, vediamo di essere onesti, chi di noi prima della quarantena aveva tutta questa vita mondana che ci siamo tanto lamentati di aver perso?
Ecco, per essere onesti, dovremmo dire che la quaratena ci aveva tolto la possibilità di vedere gli amici, ma, forse, a noi pesava di più l’imposizione di NON uscire.
Ma ieri sono arrivati i sorrisi, quelli che mancavano da tempo, i sorrisi visti dal vero, non dietro lo schermo di una videochiamata, ieri è venuta la Tata a salutare i nonni.
Ieri mattina ha fatto lezione on-line, ha pranzato di corsa, poi è uscita, e dopo 60 giorni abbondanti, con autocertificazioe in tasca e mascherina è arrivata a piedi fino alla casa dei nonni, che la stavano aspettando con trepidazione, quando ha suonato il campanello, mi sono commossa, quando l’ho vista salire le scale, con il suo solito abbigliamento, con il suo sorriso luminoso, la giornata ha assunto un altro colore.
Le difficoltà e le paure sono sparite, è rimasto il suo sorriso, le sue chiacchiere e la ventata di freschezza che ha portato.
Un applauso a tutti i nostri ragazzi che si sono dimostrati dei grandi in tutto questo zibaldone.