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BENTORNATA….

…quasi normalità.

Fatta di spesa, di telefonate per prenotare visite, di voci e di parlate a voce alta degli anziani del centro dietro casa.

Quasi normalità che mi aiuta ad avere un sorrisino un po’ stiracchiato pensando  al Cadore e agli amici fuori regione che, con calma, prima o poi riusciremo a rivedere.

Intanto ieri per caso, senza programmare nulla, abbiamo rivisto gli Storici di Ferrara, ci siamo trattenuti a stento dall’abbracciarci, erano 4 mesi e mezzo che non ci vedavamo.

E’ stata una emozione molto forte, una emozione che non pensavo più di provare, invece…

Bentonate belle emozioni.

APRIRE GLI OCCHI

E’ stata dura questa mattina aprirli e metter a fuoco la realtà.
Ma poi tutto si è risolto,ho ripensato alle parole del dottor ZA, alla sua fiducia e mi sono detta che, se proprio proprio ci fosse da ricominciare a litigare con un cancro, questa volta sono preparata, pronta a prenderlo a male parole e non sono sola.
Se proprio proprio fosse, gli stronchiamo la carriera ancora prima di nascere.
LUI non ha idea di con chi ha a che fare.

E queste mi riflessioni, questi miei pensieri mi aiutano a ritrovare il sorriso, a non pensarci e a godermi la frenesia della preparazione delle valigie, il giro incentro ieri, l’ora e più passata in Sala Borsa e tutte quelle piccole grandi cose che rendono la vita normale e speciale.
So che a fine gennaio dovrò fare un’altra eco di controllo, so che è già tutto programmato nel caso ci sia da dichiarare guerra e siamo tutti pronti con le armi e i denti affilati.

PIZZATA

Ieri sera ho fatto il primo passo per un graduale rientro alla normalità dopo la morte di Anna Lisa.
Era dal 30 settembre che noi "Apprendisti lettori ad alta voce", dopo la performance di
Calderara incanta, ci eravamo dati appuntamento  ieri sera in pizzeria per una pizzata, quattro risate e tanto auto-incensamento tutti assieme.
Mai avrei immaginato che nel frattempo mi sarei trovata nelle condizioni di voler disdire l'appuntamento perchè non ne avevo voglia, perchè non mi sentivo ancora pronta per un'occasione del genere, perchè la mancanza di Anna Lisa si fa ancora sentire, insomma non ne avevo voglia, ma alla fine, memore del post di ieri, mi sono auto-violentata e sono uscita.
Complice anche l'amica che mi ha telefonato proponendomi di andare assieme e a piedi per aver l'occasione di fare due
chiacchiere, complice anche l'aver scoperto su FB che una delle lettrice compiva gli anni, complice la mia voglia di onorare Anna Lisa con una uscita amichevole, insomma resta il fatto che sono andata.
E vi dirò che la serata anche stata tanta piacevole, c'erano le due ragazze di ReMida, l'organizzazione che ha sponsorizzato l'iniziativa, e c'era pure il nostro Maestro, al quale siamo riuscite a strappare la promessa di iniziare un corso avanzato e l'abbiamo coinvolto nel pomeriggio che abbiamo organizzato per l'8 dicembre.
Ho mangiato con gusto, la pizza e anche il dolce, sentomi tanto bene, la compagnia ha fatto tutto il resto, mi sono persino esibita nel racconto delle due domeniche al mare in un bar che non aveva il teà…le risate sono state tante alla fine di questo racconto, mi hanno detto che "…sono un anmale da palcoscenico" (mi sorge il dubbio che mi stessero prendendo per i fondelli).
Peccato che al rientro qualcuno abbia menzionato "..quella sfortunata ragazza di Livorno che si era sposata il 15 agosto e che la settimana scorsa è morta".
Una voce interiore mi diceva di tacere, di non aprire bocca, di far finta di niente per non rimettermi a piangere, ma io non sono quella che conta prima di dare fiato, e mi sono messa a piangere, lasciando nello sconcerto tutti, e a quel punto ho dovuto spiegare.
E mi ha fatto bene, ho pianto tanto, mi hanno consolata, mi sono sentita imbarazzata per lo scompiglio creato, ma alla fine sono stata bene, ho parlato di Anna Lisa a qualcuno al di fuori di noi cancer blogger, ho parlato di Anna Lisa con qualcuno che non sapeva nulla della nostra amicizia.

UNA DI QUESTE VOLTE……

"Uno che parcheggia in questa maniera, non si merita altro che qualcuno salti in macchina e gliela rubi".
"Simpatica, proprio simpatica".
"E' il minimo sindacale per uno che parcheggia l'auto invadendo la pista ciclabile e il marciapiede".

Una di queste volte prendo una tranvata di schiaffazzi, ma ci stava tutta, solamente che io non mi ero accorta che il proprietario dell'auto era a 2 metri e che stavo parlando ad alta voce.

Sono nervosa, molto nervosa, ultimamente ringhio come una cane rabbioso e ieri pomeriggio mi sono sfogata con il baluba che ha invaso la ciclabile mentre io e la Tata la stavamo percorrendo.

Ma forse un po' di ragione l'avevo, forse potevo fare meno polemica, ma in quel momento mi si è coperto il matto.

IL SACRO FUOCO

Del repulisti, del riordino.
Ho buttato scatole di scarpe vuote, scarpe con tacchi e punte improponibili.
Scarpe che stazionavano lì, a prendere posto, scarpe che non avevo il coraggio di buttare, con sempre una vocina in sottofondo: "E se poi…?.
E se poi cosa? In alcune mancavano i lacci, alcune erano talmente consumate che erano ormai sfondate, alcune addirittura nelle pieghe erano rotte, quindi….via, via tutto, bando ai sentimentalismi, si fa pulizia nella scarpiera, così, almeno, se decido di comperare un paio di scarpe nuove non mi sento in colpa.
Ho buttato le scarpe che indossavo il giorno della visita chirurgica di 8 anni fa.
Scarpe che mi hanno seguita in tutte le tappe importanti di 8 anni fa.
Ma che ormai erano distrutte e importabili, quindi…via nella spazzatura, non aveva più nessun senso tenerle, ormai non funzionavano più da porta-fortuna, il loro posto è stato preso da altri oggetti.
E poi non vorrei più nulla attorno che mi ricordi questo periodo di 8 anni fa, i ricordi sono dentro di me, indelebili al passare del tempo.
E 8 anni fa in questi giorni avevo già affrontato il primo intervento, aspettavo l'esito istologico, con ancora tanta speranza di cavarmela a buon mercato, stavo cercando di metabolizzare quello che era successo, quello che sarebbe successo in futuro e come stava cambiando la mia vita, sempre che avessi avuto un futuro immediato e lungo.
Sì, perchè 8 anni fa, non riuscivo a fare nessun progetto per il futuro, la mia vita veniva scandita da tempi di attesa nel giro di un mese, il mio futuro andava da lì ad un mese, senza sapere cosa sarebbe successo dopo.
Intanto 8 anni pieni e intensi sono passati, e in queti 8 anni i progetti hanno avuto cadenze sempre più lunghe, adesso guardo a progetti di là a venire negli anni.

TENTATIVI

Di riavvicinamento da parte delle mamme (sono solo conoscenze), tentativo di mediazione fatto da loro con l'aiuto di una mamma, ma io rimango della mia idea, quando un giochino si rompe, si può riaggiustare, ma la crepa ci sarà sempre e sarà lì, ben visibile

E poi, siamo onesti, l'amicizia non ha scadenza, altrimenti si chiama yogurt.

Passiamo oltre.Ieri giornata passata con la Tata, più diventa grande e più diventa spassosa.
Ieri pomeriggio abbiamo passato un bel po' di tempo nella sala d'attesa del medico per fare il vaccino influenzale a me che, non ho mai fatto fino all'anno scorso, ma dopo l'ultima influenza, ho deciso bene che non conviene soffrire inutilmente, e da allora sono una fan del vaccino anti-influenzale.
C'erano un sacco di persone anziane, tanto per dire, io ero la più giovane
Quando è stato il mio turno, la Tata è entrata in ambulatorio con me e ha assistito a tutta la procedura, con un sorriso sulle labbra e conversando amabilmente con il giovin e bel dottore, sembrava di essere da Zanarini all'ora dell'aperitivo!
"Ecco fatto ziacris, si sieda lì fuori e aspetti 15 minuti prima di andare via"
"Nonna vieni, andiamoci a sedere dall'altra parte…c'è meno gente e ci sono meno vecchi!"
Così piccola e ha già capito chi bisogna evitare nelle sale d'attesa dei medici! Saggia la mia Tata!

BELLA GENTE

Con questo post credo proprio di avere finito. Oggi pomeriggio si riparte per Cervia, ma il portatile rimane a casa per la Figlia, quindi io sarò monca di una parte vitale per me fino al 12 settembre.
A meno chè io non decida di punto in bianco di rivolgrmi alla biblioteca comunale di Cervia per sapere se hanno la sala computer e quanto mi possa costare la connessione.
Vedrò, forse in qualche modo farò, ma poi non è detto che io me ne stia anche un po' lontana dal blog a meditare, a pensare alla nostra Creatura, a capire come entrare in lei, a telefonare alle amiche d'avventura per farmi dare qualche dritta, a godermi la Tata e questi giorni marini che ancora mi rimangono.
I giorni futuri che verranno saranno veramente i migliori, quelli con il sole più limpido, con l'aria più pulita e la luce più luminosa, sono quei giorni di fine estate che non sono ancora autunno dove tutto è più dolce e meno urlato dell'estate piena.
Facendo un bilancio di questi giorni passati a casa, direi che mi sono piaciuti, sono stati un piacevole intermezzo ad un mese e mezzo di mare, mi sono sentita turista a casa mia.
Il Ferrari ha contribuito a tutto questo mettendosi d'impegno a non fare nulla e portandomi avanti e indietro, ha contribuito notevolmente anche questo paese vuoto, con quasi tutti i negozi chiusi, con la sua aria da paese fantasma.
Ieri sera ca la siamo trattata proprio bene, dopo aver riportato la Tata ai suoi gentiori ce ne siamo andati a cena in centro a Bologna facendo proprio i turisti.
Peccato che la serata sia stata funestata dalla telefonata della cognata scema, quella donna ha il potere di tirare fuori il meglio del mio peggio.
"Ciao Cri…ho chiamato te perchè mio fratello non risponde ala cellulare. Come sta il Ferrari?"
"Cognata scema il tuo fratellino sta bene, ma quando l'hai chiamato che non i ha risposto, perchè il suo cellulare è qui sul tavolo e non ha squillato, io almeno l'avrei sentito"
"ma l'ho chiamato due secondi fa e ha squillato ma non ha risposto"
"Scusa cognata scema, ripeto il cellulare è qui e non è squillato, ma che numero hai fatto?"
"Ho fatto il suo, il xxxyyyxxxxx*****"
"Ripeto, è il suo, ma non è squillato, sei sicura di aver chiamato 2 secondi fa?
Morale della favola, dopo due minuti di questa conversazione surreale, ho capito che mi stava raccontando l'ennesima panzana,  e che per lei le bugie sono il suo pane.
ho riattaccato santiando come una scaricatrice di porto, mi sono giocata l'unico pezzo di paradiso che mi ero guadagnata e il Ferrari ha capito per l'ennesima volta perchè ce l'ho tanto con i suoi fratelli.
Bene ragazze mie, adesso vado, non so come procederà la giornata,immagino che sarà un poì frenetica, vi saluto e ci rivediamo a settembre.
Alle amiche CANCER BLOGGER: non fatemi preoccupare, sapete che io sono vecchietta e datemi vostre notizie, specialmente quelle due che oggi hanno esami importanti.
Baci e abbracci a tutti

VORTICE

E' come una centrifuga, un vortice, una spirale.
E' come trovarsi all'interno dell'occhio di un tornado.
E' cominciata la lunga estate con la Tata, piena di vita, di iniziative e non tace mai.
Povera stella, ieri l'ho accompagnata da mio padre,gli ha voluto portare due fiori. Si è voluta fermare in giardino a raccogliere 2 spighe matte per portarle al nonnone.
"Ma nonna, chi è il tuo papà?"
"E il nonnone Sergio".
"Nonnone Sergio ciao, visto ti ho portato i miei fiorini. Nonnone Sergio è vero che sei il papà della mia nonna? Ma nonna perchè il nonnone Sergio è volato in cielo?"
"Aveva tanta buba, stella, ma tantissima buba"
"Ma nonna, perchè non l'hai guarito? quando io ho la buba tu mi tieni con te, mi dai le medicine e io guarisco, io non volo in cielo, perchè lui è voltato in cielo?"
"Tesoro la tua nonna l'avrebbe tanto volentieri tenuto con sè il nonnone Sergio, gli avrebbe dato tutte le medicine del mondo pur di averlo ancora con sè"
"Ma nonna, perchè lui è volato in cielo prima che io nascessi? Ma nonna, io gli volevo dare un bacino e fare una bracciatona con lui".
"Tesoro, ma lui dal cielo ti vede e prende tutti i bacini e le bracciatone che gli dai".
"Allora nonna posso dare un bacino al nonnone".
"Certo tesoro che puoi"
L'ha baciato, gli ha fatto vedere che metteva i suoi due fiorni lì vicini a quelli della nonna, della nonnona e della zia L., ha abbracciato la lapide poi, con gli occhi lucidi:
"Ecco nonna, adesso possiamo andare, andiamo dalla nonnona a vedere il gattino e a salutare il mio cuginetto?"

STRANE VISIONI

Care mamme avete una maniera distorta del concetto amicizia.
L'amicizia come la intendete voi, non è amicizia è dittatura.
E le dittature non piacciono a nessuno.
L'amicizia è uno scambio di idee, di opinioni, l'amicizia è una spalla sulla quale piangere nei momenti di sconforto, l'amicizia è una spalla sulla quale far piangere e poi consolare un'amica nei momenti tristi.
L'amicizia è anche rispettare le vedute diverse di una persona, è rispetto per le amcizie che può avere quest'altra persona.
L'amicizia è aiutarsi reciprocamente con i bimbi, è fare colazione assieme.
Non è amcizia il pretende l'esclusiva di una persona, non è amcizia fare scene madri all'arrivo di un'altra persona che a voi non piace, perchè secondo voi non si comporta com volete voi.
Non è amicizia scaricare sui bambini le vostre frustrazioni perchè c'è chi ha un diverso modo di approcciarsi alle persone, accettandole per quello che sono e dando amicizia indistitamente a tutte le mamme, che la pensino o meno come lei.
Care mamme avete un strana visione della vita, avete una visione motlo chiusa e piccola di quello che può riservare la vita, e non riuscirete mai a godervi appieno i pochi, o tanti, momenti belli di questa vita.